Ha preso il via la quarta edizione del corso per diventare casari, promosso dalla Scuola di formazione lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di bufala campana DOP, in collaborazione con il gruppo “FormaMentis”. Per garantire il rispetto delle disposizioni di contrasto al Covid19, per la prima volta le lezioni si terranno online. «Sold out» il nuovo anno di studi: è stato infatti raggiunto il tetto previsto di 20 studenti e studentesse, provenienti sia dall’Italia che dall’estero (Israele e India).
Gli alunni affronteranno 500 ore di lezione, tra nozioni di chimica, microbiologia, legislazione e tanta pratica sul campo. Il corso prevede infatti nella prossima primavera un’ampia fase di stage nelle aziende aderenti al Consorzio. Finora sono 38 i giovani diplomati nei precedenti corsi della Scuola, in possesso della qualifica ufficiale di “operatore della lavorazioni lattiero-casearie”. Il placement del corso è molto alto: circa il 93% degli studenti trova subito un lavoro oppure apre una propria attività nel comparto.
Casari si diventa
«Formazione è la parola d’ordine per rafforzare il ruolo da protagonisti della Mozzarella di Bufala Campana DOP nel panorama dell’agroalimentare di eccellenza del Paese. In un mondo completamente cambiato dalla pandemia, noi vogliamo costruire una filiera preparata al mercato», spiega il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo (in foto durante l’avvio del corso online).
L’accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP nel sistema formativo regionale ha colmato un gap del Mezzogiorno. «Quel progetto ha compiuto tre anni – fa sapere il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani – e sta offrendo sbocchi sociali e occupazionali a tanti ragazzi all’interno di una filiera dinamica e sempre più giovane e rosa. Il 39% degli oltre 11mila addetti nel comparto è under 32, mentre il 30% è rappresentato da donne. Giovani, formazione, ricerca e innovazione tecnologica sono proprio gli asset strategici su cui investire ancora».