Positivo il commercio agroalimentare UE nel 2021

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Secondo il rapporto della Commissione europea nel 2021 il commercio agroalimentare dell’UE ha raggiunto livelli record.

Lo scorso anno è stato caratterizzato dal perdurare della pandemia di COVID-19 e da un aumento significativo dei prezzi delle materie prime a seguito di scambi discontinui e dell’innalzamento dei costi energetici. Il rally dei prezzi agricoli ha favorito il commercio.

Il commercio agroalimentare dell’UE (esportazioni + importazioni) ha raggiunto un valore di 328,1 miliardi di euro, +7,2% anno su anno. Le esportazioni agroalimentari dell’UE hanno toccato i 198,0 miliardi di euro (+7,3%) mentre le importazioni comunitarie hanno raggiunto i 130,1 miliardi di euro (+7,0%).

Guardando all’andamento mensile, le esportazioni agroalimentari dell’UE a dicembre hanno perso terreno (ancora +6,7% rispetto a dicembre 2020) e i valori delle importazioni a dicembre 2021 hanno raggiunto il picco (+27% su base annua).

Nel 2021, il plusvalore del commercio agroalimentare dell’UE si è attestato a 67,9 miliardi di euro, +8% su base annua. Il bilancio commerciale netto continua a essere trainato dalle esportazioni di prodotti ad alto valore come vino, liquori e liquori, cioccolato e dolciumi.

I dati del dairy

Nel 2021 le esportazioni UE lattiero-casearie (formaggio, latte in polvere, siero, latte fresco, panna e burro) sono aumentate del 4% e hanno raggiunto quota 15.269 milioni di euro.

Nello specifico, l’export di burro è passato dai 1.499 mio euro nel 2019, ai 1.417 del 2020 e dei 1.347 del 2021, con una differenza 2021/2020 di 71 milioni di euro (-5%). I dati delle esportazioni dei formaggi mostrano invece un guadagno del 6,4% (+396 mio euro) tra il 2020 (6.208 mio euro) e il 2021 (6.604 mio euro). Per quanto concerne le polveri di latte e il siero, l’export nel 2019 valeva 4.766 mio euro, importo che nel 2020 ha raggiunto i 4.930 mio euro per poi assestarsi a 4.969 mio di euro nel 2021, con un rialzo di 40 milioni di euro a valore (+0,8). Tra il 2020 e il 2021, l’import caseario ha ceduto il 13,5%, passando da 1.035 a 900 milioni di euro (-135 mio euro).

Nel suo monitoraggio, la Commissione europea ha diffuso i dati del commercio agroalimentare con Russia e Ucraina, Paesi al centro della cronaca. Per quanto concerne il dairy, lo sbocco russo non è rilevante a causa dell’embargo che si protrae dal 2014 e che ha azzerato di fatto il commercio lattiero.

L’Ucraina, invece, lo scorso anno ha importato derivati lattieri (in ordine di importanza, formaggio, burro, latte fresco, polveri di latte e siero) per 285 milioni di euro.