A Labelexpo Europe, FINAT (la principale associazione di settore dell’industria dell’etichettatura autoadesiva e della correlata trasformazione a banda stretta), e TLMI (la principale associazione di settore dell’industria della stampa di etichette e imballaggi del nord America) hanno presentato i primi risultati del loro progetto congiunto LCA (Life Cycle Assessment) per il settore dell’etichettatura autoadesiva. Il progetto, eseguito da PRé Consultants BV, fornirà un quadro completo della valutazione del ciclo di vita e dei punti chiave in termini ambientali nell’ambito dell’etichettatura autoadesiva, e creerà un approccio all’LCA armonizzato in tutto il settore. «FINAT e TLMI sono consapevoli del fatto che il nostro settore ha bisogno di linee guida man mano che le esigenze dei clienti in quanto a sostenibilità continuano a crescere» ha commentato il presidente di FINAT Thomas Hagmaier.
Calvin Frost, presidente del comitato per le questioni ambientali di TLMI, ha aggiunto: «Uno dei motivi per cui l’armonizzazione è così importante da un punto di vista globale è che ci consente di uniformarci, evitando che in Cina si lavori in un modo, in Europa in un altro e in Nord America in un altro ancora. Tutte le discipline sono coinvolte: l’industria degli inchiostri, il settore OEM, il settore degli adesivi e i trasformatori stessi. Gruppi di lavoro FINAT e TLMI hanno lavorato insieme. È la prima volta che abbiamo un progetto congiunto di questa portata, finanziato dalle due associazioni del settore delle etichette. Lo trovo una cosa meravigliosa, che dimostra come possiamo collaborare per il bene comune del nostro settore».
I primi risultati
Il primo passaggio del progetto LCA, ovvero l’analisi delle pratiche attuali, mostra che solo il 14% degli interpellati in un sondaggio rivolto a consociati FINAT e TLMI usa attualmente il metodo LCA per misurare l’impatto ambientale dei propri prodotti; e il 62% conta di usarlo in futuro. La trasparenza delle prestazioni ambientali, dello sviluppo dei prodotti e del marketing sono i principali ambiti per i quali le aziende intendono ricorrere al metodo LCA.
Due approfonditi case study, uno relativo a un’etichetta in carta e l’altro a un’etichetta su pellicola, forniscono esempi di come condurre uno studio LCA. Mostrano che in questi casi oltre il 40% dell’impatto ambientale delle etichette autoadesive è dovuto alle materie prime. Altri fattori determinanti sono la stampa e la produzione delle etichette. Rispetto allo smaltimento in discarica o all’incenerimento, riciclando gli scarti di liner e matrici si può ridurre del 10-20% l’impatto ambientale delle etichette utilizzate nei due case study.
La pubblicazione per i soci FINAT e TLMI del documento guida LCA finale è prevista per la fine di novembre, e sarà seguita da webinar nei prossimi mesi e da un workshop all’interno del seminario tecnico FINAT di Barcellona.