Prezzi di vendita agroalimentari: la UE boccia l’Ungheria

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La Commissione europea ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Ungheria (INFR(2016)4066). Lo Stato membro non avrebbe attuato in modo repentino ed efficace la sentenza della Corte di giustizia dell’UE nella causa C-400/19 Commissione/Ungheria (margini di profitto).

Nella sua sentenza dell’11 marzo 2021 la Corte ha constatato che, vietando l’applicazione di margini di profitto diversi per la vendita al dettaglio di prodotti agricoli e alimentari identici provenienti da Stati membri diversi, e limitando così le modalità di formazione dei prezzi dei prodotti agricoli e alimentari venduti ai consumatori dai rivenditori, l’Ungheria è venuta meno agli obblighi previsti dal regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.

Con lettera datata 3 maggio 2021 la Commissione ha chiesto alle autorità ungheresi di illustrare le misure adottate per conformarsi alla sentenza.

Sebbene le autorità ungheresi avessero dichiarato nella loro risposta che i lavori preparatori per l’attuazione della sentenza della Corte avevano avuto inizio, da allora la Commissione non ha più ricevuto informazioni sulle misure adottate dal governo ungherese.

La Commissione ha pertanto deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Ungheria, che dispone di 2 mesi per presentare le proprie osservazioni in merito alle questioni sollevate dalla Commissione. Dopo avere preso conoscenza di tali osservazioni, la Commissione si riserva il diritto di adire nuovamente la Corte di giustizia dell’UE e di chiedere l’irrogazione di sanzioni pecuniarie all’Ungheria.