Inquinamento da nitrati: prosegue l’iter dell’infrazione contro l’Italia

357

Il 15 febbraio la Commissione UE ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia (INFR(2018)2249) in quanto non ha pienamente rispettato la direttiva nitrati (direttiva 91/676/CEE). La Commissione ha invitandola a proteggere meglio le sue acque dall’inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole.

La direttiva mira a proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento di origine agricola. L’obiettivo del Green Deal europeo è ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli che non siano più considerati nocivi per la salute umana e gli ecosistemi naturali.

La direttiva nitrati impone agli Stati membri di controllare le loro acque e di individuare quelle inquinate da nitrati di origine agricola o quelle che potrebbero esserlo, nonché le acque interessate da eutrofizzazione. Essi sono inoltre tenuti a designare come zone vulnerabili ai nitrati le zone che scaricano in tali acque e a istituire adeguati programmi d’azione per prevenire e ridurre l’inquinamento da nitrati.

I passaggi

Nel novembre 2018 la Commissione ha inviato all’Italia una prima lettera di costituzione in mora. Invitava le autorità a garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, a procedere a un riesame e proseguire nella designazione delle zone vulnerabili ai nitrati in diverse regioni e ad adottare misure supplementari in diverse regioni.

Successivamente, sebbene le autorità italiane abbiano compiuto alcuni progressi, la Commissione ha constatato la necessità di adottare ulteriori misure per affrontare i problemi rimanenti.

Nel frattempo, sono inoltre emersi altri problemi, come la riduzione del periodo di blocco continuativo (durante il quale è vietata l’applicazione di fertilizzanti). Per questi motivi nel dicembre 2020 è stata inviata una lettera complementare di costituzione in mora all’Italia. Pur riconoscendo che da allora alcune carenze sono state risolte, la Commissione continua a nutrire preoccupazioni riguardo ad altre violazioni in diverse regioni nelle quali la situazione nelle acque sotterranee inquinate dai nitrati non sta migliorando o si osserva un peggioramento del problema dell’eutrofizzazione delle acque superficiali.

La Commissione ha pertanto deciso di inviare un parere motivato all’Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.