A ottobre è tornato Sial Paris, il salone internazionale tra i più importanti eventi fieristici del “food and beverage”.
Da sempre, Sial rappresenta un punto di incontro anche per gli operatori lattiero-caseari e, soprattutto, un osservatorio per individuare tendenze e innovazioni emergenti.
A partire da sostenibilità, salute e (purtroppo o conseguentemente) prodotti plant-based alternativi o sostitutivi di latte e derivati. Temi non nuovi, ma quasi obbligati considerando gli ormai consolidati cambiamenti delle abitudini alimentari dei consumatori.
Volendo vedere attraverso il Sial le risposte del settore lattiero-caseario a queste istanze si resterebbe un po’ delusi. Non foss’altro perché ormai quasi tutte le grandi aziende (multi)nazionali lattiere cercano di soddisfare queste richieste proponendo (e producendo) sostituti di latte e derivati. Così, al Sial, la più grande cooperativa lattiero-casearia tedesca ha presentato creme spalmabili a base di grasso di cocco e proteine di pisello come alternativa al formaggio. Dopo che nel 2022 aveva già lanciato dessert e bevande vegetali. E forte della “scoperta” che quasi la metà dei suoi consumatori acquistava già prodotti alternativi a latte e derivati. Sempre al Sial, un’azienda greca, nota per produrre Feta DOP, ha introdotto una gamma di “yogurt” a base vegetale. Una strategia di mercato che non ha risparmiato neanche il Babybel, l’iconico mini-formaggio dal rivestimento in cera rossa, da quest’anno disponibile nella versione vegetale (avvolto da cera verde però).
L’innovazione in ambito puramente dairy è sembrata più estetica che altro. Nel senso letterale del termine, vista la “novità” rappresentata da burro a forma di Babbo Natale, pupazzo di neve, zucche di Halloween e alberi di Natale. Difficile (?) immaginare le innovazioni che verranno proposte per le Festività pasquali.
Risultato: tutti gli “Innovation awards” del Sial attribuiti a prodotti plant-based. Non solo, il premio dedicato al tema “Own the Change”, per rispondere alle nuove sfide alimentari e ambientali, assegnato a una linea di “yogurt” vegetali.
Se il salone rivela tendenze e innovazioni che caratterizzeranno l’industria alimentare di domani, per le aziende lattiero-casearie il futuro è da reinventare. Sapendo che il mercato dei sostituti plant-based di latte e derivati è in rapida crescita e troppo importante per essere ignorato.
Essere presenti sul mercato dei sostituiti vegetali è quindi una strategia. Sbagliata, tuttavia, se non si è capaci di contrastare le motivazioni addotte da certi stili alimentari e convinzioni etiche e ambientali a sfavore dei prodotti lattiero-caseari. Fin troppo semplice, se non si attua anche per latte e derivati un’innovazione di processo e di prodotto che anticipa certe istanze, invece di inseguirle.