Rapporto agroalimentare Emilia-Romagna 2019: +9,5% export lattiero

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Giunto alla sua 27esima edizione, il Rapporto 2019 sul Sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna fornisce la più completa e aggiornata fotografia del settore scattata da Regione Emilia-Romagna e Unioncamere Emilia-Romagna.

Dai dati emerge come lo scorso anno l’export dell’agroalimentare regionale sia cresciuto del 4,7% (contro il 3,7% a livello nazionale), raggiungendo 6,8 miliardi di euro. Per la prima volta la bilancia commerciale regionale ha avuto un saldo positivo di oltre 200 milioni. L’agroalimentare rappresenta a valore oltre il 10% dell’export complessivo regionale ed è pari al 16% dell’intero export agroalimentare italiano. Tra i settori che hanno maggiormente contribuito a questo risultato vi è il lattiero-caseario (+9,5%).

Con il 17,37% la Germania si conferma il principale mercato di sbocco per l’export regionale agroalimentare, seguita da Francia (14,11%), Stati Uniti (8,04), Regno Unito (7,38) Nell’insieme i 28 Paesi aderenti all’Unione europea hanno assorbito nel 2019 circa l’80% dell’export regionale.

Guardano alle singole province a svettare è Parma (1,79 miliardi di euro) e poi Modena (1,33 miliardi), Ravenna (783 milioni), Reggio Emilia (637 milioni), Bologna (circa 628), Forlì-Cesena (592), Piacenza (437), Ferrara (398) e Rimini (236 milioni).

Plv agricola regionale ferma a 4,2 miliardi

Dopo quattro anni di progressiva crescita, il valore della produzione agricola si è ridotto a 4,2 miliardi di euro. Hanno inciso le condizioni climatiche anomale e avverse, che hanno caratterizzato il periodo maggio-giugno, le rilevanti problematiche fitosanitarie e di mercato, che hanno interessato le principali produzioni frutticole, e i cali di prezzo del latte conseguenti agli andamenti delle quotazioni del Parmigiano Reggiano.