L’origine di Caseartecnica Bartoli risale agli anni Sessanta. L’attività inizia con la produzione di macchinari per il classico caseificio di produzione dei formaggi tipici della tradizione italiana, cioè il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano; di attrezzature e macchinari per la miscelazione del latte; di sistemi per il ribaltamento dei classici bidoni del latte e per il loro lavaggio; di scaffalature per la salatura a immersione delle forme. L’azienda è situata a Parma e diretta da Pietro Bartoli, figlio e nipote di Bruno e Giovanni, inventori dei primi agitatori a rotella, ancora oggi in gamma nella versione evoluta, con elica e plc.
Dr. Bartoli, che cosa chiedono principalmente a Caseartecnica le aziende del settore lattiero-caseario?
Le aziende del settore si rivolgono a Caseartecnica in quanto realtà ben consolidata che negli anni si è fatta un nome divenuto sinonimo di garanzia di affidabilità e qualità dei prodotti. La nostra forza sta anche nelle dimensioni contenute, che ci permettono di avere l’agilità e l’adattabilità per rispondere con immediatezza alle mutevoli esigenze del mercato e alle innovazioni tecnologiche. Per questo i potenziali clienti ci sottopongono le loro problematiche, chiedendoci sostanzialmente risposte concrete per migliorare i loro sistemi in termini di facilità di utilizzo, miglioramento dei tempi di produzione e ottimizzazione del risparmio energetico.
Ci può fare un esempio applicativo recente?
Tra le applicazioni più recenti posso citare il nostro progetto per Latteria Soresina, che comprende la realizzazione e la fornitura di alcune attrezzature deputate a facilitare il lavoro degli operatori, i quali oggi possono sollevare le forme di formaggio, nel momento in cui inseriscono e cambiano la tela, in modo più ergonomico e sicuro. In particolare abbiamo fornito loro una macchina progettata per essere un ausilio al momento del ribaltamento della forma di formaggio grana, nella fase iniziale della stagionatura (drenaggio del siero), quando la forma è ancora morbida e contenuta nella fascera. Tale macchina è automatizzata, e in seguito a un apposito comando dell’operatore solleva la forma a un’altezza precedentemente selezionata e regolata in base alle preferenze e alla statura dell’operatore stesso. In questo modo le entrambe le mani rimangono completamente libere per guidare il ribaltamento della forma con il minimo sforzo. Il pianale di sollevamento della macchina è un ulteriore sgravio di fatica per l’operatore, dal momento che è stato progettato per potersi inclinare in avanti. Un ulteriore plus di questa macchina è la possibilità di abbinamento con qualunque tipo di tavolo spersore.
Oltre al prodotto, quale tipo di supporto pre e post vendita garantite ai clienti?
Con la nostra esperienza rispondiamo, e in molti casi anticipiamo, la domanda di un mercato che già conosce la qualità del nostro prodotto. Adottando un approccio consulenziale mirato, e nel totale rispetto delle normative vigenti, proponiamo soluzioni complete e personalizzabili fino al livello “chiavi in mano”. Nella fase di prevendita, per esempio, offriamo ai nostri clienti la competenza del reparto commerciale nell’individuare la soluzione migliore per le loro esigenze. In tal modo li mettiamo nelle condizioni di effettuare l’acquisto più idoneo per una determinata necessità. Invece nella fase post-vendita entrano in gioco i nostri tecnici, molto preparati sotto il profilo meccanico ed elettronico, che sono in grado di intervenire sia da remoto sia on site nello spazio temporale di 48 ore in tutte le zone servite da Caseartecnica Bartoli.
Nella produzione Caseartecnica Bartoli, quanto è importante la sicurezza delle macchine?
Direi che la sicurezza è basilare, perché è il solo mezzo per ridurre il numero di incidenti e infortuni che possono portare sia al blocco della produzione sia all’avvio di procedimenti in capo a costruttore e/o datore di lavoro. Proteggere le persone che utilizzano le nostre macchine per noi è importante, e per questo le sottoponiamo a constanti revisioni e siamo sempre attenti all’evoluzione delle normative. Facciamo anche un costante lavoro di valutazione dei rischi, ritenendolo un processo fondamentale per identificare i pericoli associati all’uso della macchina e identificare eventuali pericoli derivanti da una determinata applicazione.
Come considera l’andamento di mercato dell’ultimo anno, e quali sono le aspettative per il 2024?
Nel comparto agitatori abbiamo mantenuto il trend del 2022, che era stato un ottimo anno, vivendo un po’ di rendita sulla coda della 4.0. Invece il comparto del taglio del formaggio, per il quale abbiamo un’ampia gamma di macchine che servono dal piccolo negozio al grande distributore, ha fatto registrare un incremento del 20% grazie all’aggiunta al parco clienti di alcuni nuovi marchi della gdo. Dal momento che ci reputiamo una piccola realtà, attualmente il nostro fatturato è realizzato quasi interamente sul mercato interno, anche se nel 2023 abbiamo realizzato un 9% di export.
Quali sono le strategie di penetrazione del mercato allo studio per aumentare le vostre quote di mercato?
Stiamo sviluppando l’idea di partecipare a più fiere del settore, anche internazionali, ma soprattutto cercando di stringere partnership con alcuni distributori stranieri per sviluppare e incrementare la percentuale di estero realizzata nel 2023 e seguire le nostre vendite. Mentre in Italia abbiamo allo studio un paio di progetti riguardanti sia le attrezzature per i caseifici sia le macchine da taglio, che potrebbero permetterci di salire qualche ulteriore gradino.