Lo scorso anno Emmi ha aumentato le vendite del 3,2% (0,5% in termini organici) a 3364 milioni CHF e l’EBIT dell’1,6% (206 milioni CHF in totale). L’utile netto è stato di 161,6 milioni di franchi, +15,1% anno su anno. Quest’ultimo risultato è principalmente attribuibile alla riduzione delle partecipazioni di minoranza che il gruppo deteneva.
L’utile lordo è cresciuto di 21,4 milioni CHF (1,8%) arrivando a 1.200,9 milioni CHF a seguito di acquisizioni. Il margine di profitto lordo è sceso dal 36,2% dell’anno precedente al 35,7%, principalmente a causa della pressione dei prezzi in Svizzera. Per contro, le divisioni commerciali delle Americhe e dell’Europa hanno leggermente migliorato i loro margini lordi nonostante le significative perdite di margine subite nel mercato britannico per la Brexit. L’EBITDA è calato di 12,5 milioni CHF portandosi a 340,7 milioni CHF. Netta (28,9%) la diminuzione degli oneri finanziari netti grazie al calo degli interessi passivi e al quadro valutario.
Previsioni per il 2018
Nonostante il quadro competitivo, il gruppo si attende una crescita compresa tra l’1,5% e il 3% per quest’anno e pertanto ha leggermente aumentato le previsioni del margine di profitto netto nel medio termine.
In particolare Emmi si aspetta un continuo rialzo della domanda in Tunisia e negli Stati Uniti e la ripresa del mercato cileno, nonostante i problemi valutari del Paese africano e di quello sudamericano. Sulla piazza europea Emmi prevede risultati globali positivi, pur con l’incognita della Brexit e la debolezza della sterlina. In rialzo le previsioni anche sul mercato interno svizzero in linea con il mood dei principali retailer.