Valio e VTT insieme per un progetto di agricoltura cellulare

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Valio e il VTT Technical Research Centre of Finland collaboreranno a un progetto di ricerca mirato a verificare l’impiego dell’agricoltura cellulare nella produzione di materie prime alimentari.

 

Secondo proiezioni delle Nazioni Unite la popolazione mondiale crescerà fino a 9,8 miliardi entro il 2050. La domanda globale alimentare raddoppierà e il cibo dovrà essere prodotto con la metà delle emissioni attuali.

“Abbiamo bisogno di nuovi metodi di produzione alimentare che si affianchino a un’agricoltura tradizionale e sostenibile. E l’agricoltura cellulare è una delle possibili soluzioni. Attualmente stiamo studiando quali tipi di materie prime alimentari possano essere prodotte mediante fermentazioni”, afferma Harri Kallioinen, vicepresidente senior ricerca e sviluppo di Valio. Valio, infatti, vanta una consolidata esperienza nei processi fermentativi, soprattutto di quelli tradizionali usati per la produzione di latte fermentato e formaggi.

 

Il nuovo progetto congiunto di Valio e VTT svilupperà una tecnologia per la sintesi biotecnologica di proteine. In altre parole, l’organismo produttore, ad esempio un fungo, viene istruito a sintetizzare la proteina desiderata. Per svilupparsi nel reattore di fermentazione il fungo utilizza zuccheri e altri nutrienti e rilascia proteine ​​nel substrato di crescita.

Le sfide irrisolte dell’agricoltura cellulare. In futuro si produrrà latte anche in laboratorio?

“I prodotti di origine animale come il latte o la carne sono complessi. Sono costituiti da molteplici composti e strutture, difficili da replicare completamente nella loro interezza. L’agricoltura cellulare è più adatta per la produzione di singoli componenti delle materie prime. Ecco perché reputiamo che anche essa avrà un ruolo nella produzione alimentare del futuro. Pure per l’agricoltura cellulare vi sono criticità da affrontare. Per esempio, la sintesi proteica su larga scala nei reattori di fermentazione richiede molta energia. e ciò impatta sui costi e sulle emissioni ovviamente. Su tale fronte stiamo lavorando insieme a Hanna Tuomisto, professore associato di sistemi alimentari sostenibili presso l’Università di Helsinki, e al suo gruppo di ricerca”, continua Kallioinen.