Formaggio, fonte di proteine per le nuove economie

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Durante il convegno “Latte e Cooperazione” organizzato da Granarolo, si è parlato di mercati e proiezioni e sono stati diffusi gli ultimi dati di Rabobank. Nel corso dell’ultimo decennio, il commercio agroalimentare a livello mondiale è cresciuto in valore di oltre il 220%, passando da 527 a circa 1.146 miliardi di euro, una dinamica superiore a quanto registrato dagli scambi di tutte le merci considerate nel complesso (+107%). All’interno dell’export agroalimentare, i prodotti lattiero-caseari detengono un’incidenza pari al 6% utilizzando circa l’8% della produzione globale di latte con un trend in rapida crescita.

La crescita del commercio agroalimentare e dei prodotti lattiero-caseari a livello mondiale si inquadra nel più ampio sviluppo della domanda alimentare, un incremento solamente in parte riconducibile allo sviluppo demografico ma soprattutto al migliorato benessere che ha coinvolto diverse fasce di popolazione e anche alla liberalizzazione dei commerci che ha permesso a questi grandi player internazionali di poter esportare prodotti più competitivi.

Alla luce sia dell’importante apporto proteico fornito che dei cambiamenti negli stili di vita in atto nelle Grandi Economie emergenti, i prodotti lattiero-caseari svolgeranno un ruolo primario. Nel giro di dieci anni, le importazioni lattiero-casearie a livello mondiale sono cresciute del 214%. Su un valore totale di circa 62 miliardi di euro, il 38% fa riferimento a formaggi mentre un altro 28% riguarda latte in polvere; il rimanente 34% si ripartisce principalmente tra latte (non in polvere), burro e siero.

Rabobank prevede che entro il 2020 il volume dei commerci mondiali dovranno crescere del 25% per soddisfare la domanda in rialzo.

Nel caso dei formaggi, ad esempio, l’Unione Europea rappresenta il principale mercato al mondo, con livelli di consumi pro capite tra i più elevati (17,5 kg/annui contro i 3 kg di media mondiale). Negli Stati Uniti il consumo pro capite è pari a 15,4 kg/annui; in Russia e Brasile il dato è molto più basso e si attesta a rispettivamente a 6,1 kg/annui e 3,7 kg/annui.

Questi valori tengono in conto della crescita intervenuta nelle importazioni che hanno registrato nell’ultimo decennio incrementi significativi di valore: dal +210% della Russia al +1374% della Cina.

La globalizzazione in atto degli stili di vita modificherà anche i consumi alimentari: secondo stime OCSE-FAO, entro dieci anni i consumi di formaggi cresceranno complessivamente a valore di quasi il 20% a livello mondiale, ma tale aumento raggiungerà il 37% nelle economie in via di sviluppo.

L’analisi Rabobank mette in luce che la domanda globale di latte continuerà a crescere con un CAGR maggiore del 2% annuo fino al 2020.