L’impronta di Vallelata

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vallelataLactalis Italia, gruppo lattiero-caseario con una quota di mercato del 24,3% (IRI AT Giu.’14) ha scelto il marchio Vallelata quale protagonista di un percorso volontario di analisi, misurazione e mitigazione dell’impronta di carbonio (carbon footprint) nell’ambito del programma per la riduzione dell’impronta ambientale del ministero dell’Ambiente. La sottoscrizione, avvenuta il 16 ottobre, di un apposito accordo con il dicastero, prevede la messa a punto di metodologie per il calcolo della carbon footprint dei due prodotti Vallelata più venduti – Mozzarella 125g e Ricotta 250g – e l’individuazione di interventi per la riduzione e compensazione del loro impatto ambientale. Il piano ecologico del gruppo, attento ai consumi di acqua ed energia, così come alle emissioni di CO2 in atmosfera, negli ultimi sei anni ha permesso di migliorare le performance degli stabilimenti, di ridurre del 12% il consumo di energia elettrica, del 11% il consumo di energia termica, dell’11% il consumo di acqua e del 19% l’emissione di CO2. L’obiettivo del progetto con il ministero è calcolare l’impronta di carbonio dei due prodotti Vallelata di maggior successo per neutralizzarne in futuro le emissioni di CO2 in atmosfera, grazie anche al supporto di progetti di riforestazione boschiva nel nostro Paese. La prima fase, svolta in collaborazione con il Centro Studi Qualità Ambiente dell’Università di Padova, comporta la raccolta dati relativa all’intero ciclo di vita dei due prodotti Vallelata, dalla materia prima fino ai consumatori finali, per arrivare così al calcolo della loro impronta ambientale, con una metodologia basata su procedure standardizzate e riconosciute a livello internazionale. Tale risultato sarà poi certificato da primari enti terzi secondo la norma UNI ISO/TS 14067. In una fase successiva, saranno valutati i possibili ulteriori interventi di riduzione delle emissioni e, una volta quantificate quelle residue, saranno messe a punto le misure di compensazione.