Formaggi DOP/IGP: nel 2022 crescono a valore, stabili a volume

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Pur in un contesto complesso, il 2022 ha riservato soddisfazioni alla Dop economy italiana, secondo il XXI Rapporto Ismea-Qualivita. Pur tenendo presente che la crescita economica è in buona parte determinata dalla spinta inflattiva, lo scorso anno il valore complessivo della produzione certificata DOP IGP agroalimentare e vinicola ha superato per la prima volta la soglia dei 20 miliardi di euro (20,2 miliardi €) (+6,4% su base annua). E il suo contributo al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale si attesta al 20%.

Nello specifico il comparto agroalimentare DOP/GP ha raggiunto gli 8,85 miliardi di euro (+8,8%).

L’impatto sulle regioni

Gli impatti territoriali delle filiere DOP IGP nel 2022 mostrano per il secondo anno consecutivo una crescita del valore per 18 regioni su 20. Le quattro regioni del Nord-Est rappresentano il 55% del valore nazionale delle DOP IGP con 11,1 miliardi di euro (+5,7%), anche se la crescita relativa più alta si registra nel Nordovest che per la prima volta supera la soglia dei 4 miliardi di euro (+12,1%).

Commercio estero e interno

Sul fronte esportazioni le DOP IGP agroalimentari e vitivinicole nel 2022 raggiungono 11,6 miliardi di euro, per un peso del 19% nell’export agroalimentare italiano, con il cibo che vale 4,65 miliardi di euro (+5,8% su base annua).

Nel mercato interno l’aumento della spesa alimentare dovuto al rialzo dei listini riguarda anche il cibo e il vino DOP IGP: le vendite nella Grande Distribuzione Organizzata di prodotti IG nel 2022 hanno registrato un +2,7% su base annua e un +8,2% nei primi nove mesi del 2023. I rincari più marcati si registrano nel canale dei discount che, malgrado presenti ancora prezzi medi nettamente più bassi, ha acquisito un ruolo rilevante per le vendite di una significativa quota di prodotti DOP IGP. Inoltre il ricorso alle vendite in promozione da parte della GDO, pur mostrando una flessione negli ultimi anni, risulta più elevato per le DOP IGP rispetto ai prodotti generici.    

Il comparto lattiero

Fonte: XXI Rapporto Ismea-Qualivita

Dopo un quinquennio di progressivi incrementi, resta complessivamente stabile la produzione certificata, con alcuni cali legati talvolta alla carenza di foraggi per ragioni di natura macroeconomica e climatica. Crescita a doppia cifra sia per il valore alla produzione, che per la prima volta supera i 5 miliardi di euro, sia per quello all’export che, trainato dalle grandi DOP, sfiora i 2,7 miliardi di euro.

Il commento di AFIDOP

“I dati Ismea Qualivita ribadiscono il ruolo chiave dei formaggi Dop nel panorama del Made in Italy italiano ed europeo: con 5,2 miliardi di euro di valore alla produzione (+11,6%) e 8,6 miliardi di valore al consumo (+7,6%), i nostri formaggi oggi pesano per oltre il 59% sul settore Dop e Igp e rappresentano ben la metà dei prodotti della Top 10 per fatturato. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Mozzarella di Bufala Campana, Pecorino Romano, Gorgonzola con 4,7 miliardi sono i nostri portabandiera nel mondo. Un risultato che ci inorgoglisce e ci fa sperare bene per il futuro.

Molte sfide ci attendono ancora nel 2024, a partire dalla valorizzazione delle nostre eccellenze nella ristorazione italiana ed estera, alla giusta valorizzazione negli scaffali dei supermercati, fino al contrasto dell’Italian sounding e ad etichette scorrette che disinformano il consumatore.

Oggi grazie alla riforma delle IG e al supporto del Governo siamo certi che potremo combattere con più forza per difendere un patrimonio riconosciuto in tutto il mondo, come dimostrato anche dalla riconferma del primato mondiale dei formaggi italiani nella classifica di Taste Atlas”. Così Antonio Auricchio, presidente di Afidop – Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP, a commento dei dati diffusi oggi dal XXI Rapporto Ismea-Qualivita.