Dal Dairy Summit: la filiera deve comunicare meglio

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Ieri a Milano si è svolta la prima edizione del Dairy Summit, organizzato da Tecniche Nuove Spa. L’evento ha voluto riunire la filiera lattiero-casearia attorno a un tavolo per un franco confronto. E così è stato.

Molti gli interventi e le opinioni ma alcuni punti chiave comuni sono emersi. In primis, la necessità di comunicare meglio la filiera lattiero-casearia, anche in ottica di contrastare le fake news. Non meno importanti le richieste avanzate alla politica nazionale e comunitaria: sul primo fronte disinnescare il pericolo dell’aumento dell’Iva, ridurre della burocrazia, essere più coesi ed efficaci nella promozione all’estero; sul fronte europeo promuovere accordi bilaterali che meglio tutelino le indicazioni geografiche e migliorare la PAC, evitando i pesanti tagli prospettati.

Gli interventi sono disponibili online sul sito del dairy summit così come un video della giornata.

Il messaggio del ministro Teresa Bellanova

Gli ultimi sviluppi politici hanno impedito al ministro di partecipare ma un suo messaggio è stato recapitato. Tra i punti salienti della nota, “l’intenzione di convocare a breve la filiera lattiero-casearia al ministero per un momento di condivisione di obiettivi e azioni operative. Penso alla necessità di rafforzare i rapporti tra allevatori e trasformatori, anche attraverso lo strumento degli accordi e dei contratti di filiera. Al lavoro da fare sulla catena del valore, anche attraverso il contrasto alle pratiche sleali con l’attuazione della direttiva europea che ha visto come protagonista fondamentale Paolo De Castro, con il quale ho avuto modo di confrontarmi su questo tema. All’opportunità annunciata dal Commissario Hogan di un sistema europeo di trasparenza sui prezzi. Al tema rilevantissimo della tracciabilità e dell’etichettatura d’origine che ha visto il settore lattiero italiano avanguardia nella trasparenza. Più informazioni si danno al consumatore, più si rende forte il rapporto con il produttore e su questa strada dobbiamo fare passi in avanti a livello europeo. Usando l’etichetta per avvicinare i consumatori, fornire loro elementi utili e non distorti come nel caso delle etichette a semaforo. Bisogna affrontare il calo dei consumi con un lavoro di sistema. Investire sull’innovazione, sulla ricerca, sul benessere animale, sulla sostenibilità delle produzioni. E comunicarlo di più e meglio. Chi mi conosce sa del mio personale impegno contro le fake news e credo che anche nel settore del latte ci sia bisogno di chiarezza. Momenti come quello odierno aiutano anche in questa direzione”.

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