La Commissione europea ha chiesto al gruppo di esperti scientifici dell’EFSA su prodotti dietetici, alimentazione e allergie (NDA) un parere sul latte trattato con UV quale novel food ai sensi del regolamento (CE) n. 258/97, tenendo conto delle osservazioni e delle obiezioni di carattere scientifico sollevate dagli Stati membri. Il novel food in questione è un latte vaccino (intero, parzialmente scremato o scremato) sottoposto dopo pastorizzazione a un trattamento con raggi ultravioletti (UV) per aumentarne la shelf life. Tale irraggiamento provoca un aumento delle concentrazioni di vitamina D3. Secondo il panel, dai dati forniti la formazione di prodotti derivanti dall’ossidazione di lipidi o proteine non desterebbe preoccupazioni. Il gruppo di esperti ritiene poi che i dati forniti in merito a composizione e specifiche e i dati ottenuti dalle analisi dei lotti non generino preoccupazioni in tema di sicurezza. I dati forniti sul processo di produzione sono sufficienti e non destano preoccupazioni in tema di sicurezza. Il consumatore target è l’intera popolazione, ad esclusione dei bambini (fino a 1 anno di età). Il gruppo di esperti ritiene inoltre improbabile il superamento dei livelli massimi tollerabili di assunzione (per la vitamina D3) stabiliti dall’EFSA per i bambini di età compresa tra 1-10 anni, adolescenti e adulti. Il gruppo di esperti reputa il nuovo prodotto non svantaggioso sul piano nutrizionale. I dati forniti non danno luogo a preoccupazioni per quanto riguarda la qualità microbiologica. Il gruppo di esperti ritiene il rischio di reazioni allergiche per il nuovo prodotto alimentare non dissimile da quello associato al latte convenzionale. Pertanto, secondo il gruppo di esperti, il nuovo latte trattato agli UV è sicuro alle condizioni d’impiego previste, come specificato dal richiedente.