Coripet ritocca il CRC verso l’alto

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Nell’ultima seduta, il Consiglio di Amministrazione di Coripet ha deliberato l’adeguamento del CRC, l’importo che i produttori consorziati e i converter pagano come contributo per l’avvio a riciclo delle bottiglie in PET post consumo.
Il valore per il 2024 è rivisto al rialzo per la prima volta dopo un lungo periodo di ribassi, grazie al brillante ma insolito andamento delle aste del PET. Ora che tale valore è tornato a livelli consueti, Coripet ha riadeguato la tariffa. In questo periodo Coripet ha potuto lavorare sull’efficientamento del sistema e l’implementazione della rete degli ecocompattatori (oltre 1.000 su scala nazionale) che garantisce ai soci Coripet rPET da filiera chiusa e quindi idoneo al diretto contatto alimentare. Un rPET di origine e produzione interamente italiana che permetterà al sistema Paese non solo di raggiungere gli obbiettivi che l’UE indica, ma che va a vantaggio sia dell’economia nazionale del settore sia della qualità e sicurezza alimentare, dal momento che con questo rPET saranno prodotti contenitori per liquidi a uso alimentare.
A meno di due anni dagli obiettivi europei, la sfida dei prossimi mesi sarà sempre più l’efficientamento del sistema delle raccolte selettive e tradizionali, che possono, con economie di scala e innovazioni tecnologiche, migliorare sia la resa negli impianti di selezione sia la sensibilizzazione dei cittadini senza i quali gli obiettivi di raccolta al 77% di bottiglie in PET immesse al consumo sul territorio non saranno raggiungibili.
Dal prossimo 1° gennaio 2024, il CRC salirà così da 16 a 183 euro per tonnellata, livello in linea con i valori storici del contributo ambientale prima della comparsa di Coripet nella filiera.