Ethical Cheese: nuove prospettive dal bio e benessere animale

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Dopo trenta mesi di attività, si chiude positivamente l’esperienza di Ethical Cheese – Valorizzazione commerciale del Parmigiano Reggiano basata sulla diversificazione produttiva e certificazioni aggiuntive alla DOP: biologico e benessere animale.

Lo scopo è stato organizzare una filiera produttiva del Parmigiano Reggiano con plus di qualità aggiuntivi alla DOP, capaci di cogliere la richiesta di eticità e sostenibilità delle produzioni da parte del mercato.

La genesi

Iniziato nel settembre 2019, il progetto ha posto l’accento sulla valorizzazione commerciale di standard più elevati di benessere animale e ridotto uso di farmaci applicati al Parmigiano Reggiano DOP, attraverso l’organizzazione di una filiera corta, molto specializzata e rivolta alla commercializzazione verso Paesi particolarmente sensibili alle tematiche etiche.

Il primo step

Sulla base dell’analisi di aspetti tecnici ed economici si è verificato quali disciplinari commerciali internazionali basati su protocolli con alti standard di benessere animale potessero essere applicati alla realtà del Parmigiano Reggiano.

Conoscere le principali criticità rispetto a un disciplinare con alti standard di benessere animale e il costo (investimento e gestione) dei possibili interventi per risolverle è fondamentale per capire quanto l’adesione a un’iniziativa di questo tipo possa incidere positivamente o negativamente sulla redditività aziendale.

Il “peso” sull’ambiente

Ethical Cheese ha permesso anche di verificare la possibilità di migliorare la produzione foraggera e l’utilizzo razionale del pascolamento nelle aziende da latte, con lo scopo di diminuire il ricorso ad alimenti provenienti da fuori azienda e la corretta ed efficace valorizzazione dei reflui zootecnici ai fini ammendanti e nutritivi nelle aziende.

Sostenibilità a 360°

L’analisi tecnica, economica e ambientale relativa agli interventi migliorativi per adeguarsi al protocollo con standard di benessere animale superiori ai minimi di legge ha permesso di valutare se l’adesione da parte di allevatori e trasformatori a questi standard possa essere sostenibile da ogni punto di vista.

Per esempio, dal punto di vista economico è emerso, con tutta evidenza, che gli interventi finalizzati al miglioramento del benessere animale permettono di ridurre le spese di farmaci e di veterinario negli allevamenti coinvolti in Ethical Cheese.

Inoltre, la creazione di una filiera con alti standard di benessere animale può favorire una migliore remunerazione del prodotto all’origine, data dalla possibilità di un posizionamento “premium” grazie ai plus intrinseci e contenuti di valore etico facilmente comunicabili.

 

In altre parole, si può pensare a un benefico effetto a cascata, che dal maggior prezzo di vendita del formaggio “etico” risale fino alla produzione primaria, con maggiore prezzo di vendita del latte “benessere”, all’interno di accordi di filiera che prevedano specifici capitolati di fornitura.

Peraltro, non è azzardato prevedere un aumento della domanda di questi prodotti da parte della distribuzione estera, soprattutto in quei Paesi particolarmente sensibili, per cultura e tradizione, alle tematiche del benessere animale, anche perché il protocollo del caseificio Montanari & Gruzza, capofila del progetto, è strettamente legato al disciplinare inglese Red Tractor.

 

I partner

Il Gruppo Operativo Ethical Cheese, finanziato dal Psr 2014-2020 dell’Emilia-Romagna, vede, oltre al già citato caseificio Montanari & Gruzza spa, in qualità di capofila, anche: Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS, Bertoni srl, Società agricola Colombare S.S., Società Agricola “Il Bosco” ss, Conforti scarl, Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA Soc. Cons. p. A. e Dinamica Soc. Cons. a rl.