Una ricerca appena pubblicata su Food Research International ha rivelato che l’essere soddisfatto o deluso dal consumo di un alimento possa effettivamente cambiare l’umore di una persona.
Utilizzando diversi metodi per misurare le risposte emotive della gente, un team di ricercatori (univ. di Wageningen, BOKU e VTT Technical Research Centre) ha voluto osservare gli eventuali effetti emotivi legati al consumo di differenti yogurt.
Hanno così scoperto che lo yogurt alla vaniglia rende le persone felici mentre quello a ridotto contenuto di grasso suscita una maggiore risposta emotiva positiva. Nonostante piccole differenze di gradimento, non sono state poi rilevate risposte emotive molto diverse nel caso di consumo di yogurt con varianti di frutta.
«Siamo stati sorpresi di essere riusciti a ottenere informazioni sui prodotti che fossero indipendenti dalle preferenze dei consumatori, misurando le loro emozioni – ha affermato l’autore dello studio, Jozina Mojet. – Ciò potrebbe rivelarsi prezioso per i produttori alimentari, permettendo loro di avere un’idea di come le persone inconsciamente rispondano all’assaggio di un prodotto».
Per la ricerca sono stati usati tre gruppi di almeno 24 partecipanti chiamati ad assaggiare un paio di yogurt, della stessa marca, commercializzati nello stesso modo, ma con diverso gusto e tenore di grasso. Le risposte sono state valutate con quattro metodi, tra cui il test di proiezione emotiva.
I risultati hanno mostrato che la preferenza o la familiarità con un prodotto non hanno avuto effetto sulle emozioni. Quanto all’effetto sensoriale degli yogurt, non è stata notata differenza nelle risposte emotive suscitate dal consumo di uno yogurt alla fragola rispetto a uno all’ananas, ma le versioni a basso contenuto di grassi, come già anticipato, hanno determinato risposte emotive più positive. Sorprendentemente, lo yogurt alla vaniglia ha suscitato una forte risposta emotiva positiva, suffragando precedenti evidenze di come un leggero profumo di vaniglia in luoghi come sale d’aspetto degli ospedali sia in grado di ridurre l’aggressività e favorire le relazioni tra i pazienti e tra i pazienti e il personale.