Negli ultimi dieci anni l’UE ha registrato un calo del patrimonio ovino e caprino di circa 10 milioni di capi (-12%) e, secondo le stime della Commissione Europea, questo declino strutturale continuerà anche nei prossimi anni.
Situazione produttiva in Italia
Sul territorio nazionale sono presenti circa 6,9 milioni di capi (-9,3% rispetto al 2019), di cui poco meno di 6 milioni di ovini, fortemente concentrati a livello territoriale. Per quanto riguarda le produzioni lattiero-casearie, nonostante la minore disponibilità di latte ovino a livello nazionale, la produzione di Pecorino Romano è in ulteriore aumento nei primi cinque mesi nell’annata 2023/2024 (+14% su base tendenziale nel periodo ottobre 2023-febbraio 2024).
Andamento dei prezzi
Dopo le quotazioni record dell’estate 2023, i listini del Pecorino Romano hanno segnato un’inversione di tendenza a partire dalla nuova campagna, come conseguenza sia di una maggiore produzione sia di una domanda estera in contrazione: nel mese di marzo i prezzi sono assestati a 12,43 euro/kg (-11,4% su base tendenziale). In generale, i caseifici lamentano una scarsa disponibilità di latte, motivo per il quale i prezzi all’ovile permangono a livelli elevati, soprattutto in Toscana e Lazio.
Commercio estero
Nel 2023 i pecorini italiani hanno realizzato un fatturato record all’estero di oltre 267 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto al 2022, ma gli elevati livelli di prezzo hanno frenato i volumi in uscita (-6,2% rispetto al 2022) verso tutte le principali destinazioni. Considerando che l’export costituisce una variabile strategica per l’equilibrio e la performance economica della filiera lattiero casearia ovina, il calo dei volumi ha influenzato l’andamento del mercato interno innescando una flessione dei listini.
Sono risultate in contrazione soprattutto le spedizioni verso gli Stati Uniti (-7,1% in volume nel 2023), che rappresentano il primo mercato di sbocco con un’incidenza di oltre la metà sulla performance complessiva del pecorino italiano all’estero. In flessione anche le richieste dei principali Paesi europei, Germania e Francia in primis, e l’unico segno positivo si è registrato sul mercato britannico, in particolare sul fronte degli incassi (+25% in valore nel 2023).
Focalizzando l’analisi sul mercato USA dei pecorini di importazione per un volume di oltre 30 mila tonnellate, si evidenzia una contrazione della domanda sia per il segmento merceologico del prodotto da grattugia nel 2023 (-9% in volume) sia per il prodotto da tavola (-4%). Nel primo segmento si conferma la leadership dell’Italia con una quota in volume del 52% ma, per il secondo anno consecutivo, si evidenzia nel 2023 un ulteriore calo a due cifre (-15%). La Spagna rappresenta il principale competitor dell’Italia con circa 1/5 del mercato, ma anche per il prodotto iberico si evidenzia una flessione delle richieste USA.
Nel mercato dei pecorini da tavola, il calo della domanda ha interessato solo i fornitori minori, confermando una grande dinamicità per il prodotto greco (+17%), che copre oltre il 40% dei volumi totali.
Acquisti domestici
Nel 2023 si è evidenziato un calo importante delle vendite retail dei formaggi pecorini (-6,6 in volume), a fronte di una decisa spinta sui prezzi (+19% rispetto al 2022). Tali dinamiche sono state ancora più accentuate per il Pecorino Romano DOP con un aumento dei prezzi (+22%) più consistente rispetto al totale dei formaggi pecorini e in generale dei duri (che includono i formaggi extraduri DOP).
Il 2024 ha esordito con un generalizzato calo dei prezzi, che ha fatto riprendere le vendite in volume per i formaggi, in generale, e per il Romano in particolare (+2,5 in volume rispetto ai primi tre mesi del 2023). I prezzi retail del Romano restano assestati su livelli elevati, ma il tasso di crescita sembra essere rallentato rispetto allo scorso anno.
Fonte: Tendenze e dinamiche recenti– Ovicaprini, maggio 2024, ISMEA