Nei primi due mesi risultati superiori alle aspettative poi da marzo, l’impatto del Covid-19 sul canale fuori casa è stato parzialmente compensato dalla forte crescita del retail
Il 31 gennaio 2020, Froneri ha completato l’acquisizione di Dreyer’s da Nestlé, operazione che ha portato Froneri a diventare il secondo produttore di gelati a livello globale e debuttare nel mercato statunitense del gelato. L’integrazione è ancora in fieri, anche se alcuni risparmi sui costi e sinergie sono già stati realizzati nei cinque mesi successivi all’acquisizione. Per finanziare l’acquisizione e il rifinanziamento delle linee di prestito a termine, Froneri ha stipulato un nuovo finanziamento equivalente a 6,2 miliardi €.
La performance di Froneri a gennaio e febbraio è stata buona, con vendite ed EBITDAE superiori al budget. L’impatto di pandemia è iniziato a marzo, quando la maggior parte dei Paesi in cui l’azienda è presente è entrata in lockdown e l’horeca è stato chiuso. Le vendite sono state influenzate negativamente soprattutto nelle nazioni in cui è il fuori casa a prevalere come Spagna, Germania e Italia. Tuttavia, Froneri ha beneficiato della crescita del mercato retail, in particolare negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, in Australia e in Svizzera. Le vendite A-Brand sono andate bene, nonostante la congiuntura e ora rappresentano il 46% delle vendite totali (rispetto al 26% del 2019).
I profitti hanno risentito negativamente dal cambio di canale: le vendite al dettaglio in genere spuntano un prezzo di vendita inferiore rispetto al fuori casa; inoltre è maggiore l’impatto dei costi fissi in quei mercati fuori casa con consegna diretta in negozio. Per questo il gruppo ha deciso di tagliare le spese generali, inclusi il supporto al marketing, e i volumi di produzione per scongiurare elevati costi di stoccaggio e l’obsolescenza delle scorte, con chiusure temporanee delle fabbriche.
Prospettive future
Il terzo trimestre continua ad essere influenzato dalla pandemia. Nonostante la revoca di alcune restrizioni, i viaggi e il turismo sono ancora a livelli inferiori al normale e molti punti vendita horeca rimangono chiusi. I casi di COVID-19 stanno aumentando di nuovo creando incertezza e continueranno a influenzare i Paesi in misura diversa. Per questo la direzione continua a monitorare attentamente l’impatto della pandemia sul business, agendo di conseguenza con prontezza.