Il bilancio presentato all’assemblea dei soci ha confermato che lo scorso anno sono state prodotte 4.849.303 forme di Gorgonzola (+2,4% o, se si preferisce, +116.588 forme rispetto al 2017). A guidare tale rialzo, dal punto di vista geografico, è stato il Piemonte che ha fatto registrare +2,9%, mentre la Lombardia ha contribuito con un +1,4%. Il dato percentuale di produzione, invece, rimane invariato rispetto al 2017, con oltre il 69% del Gorgonzola prodotto in Piemonte e il restante 31% in Lombardia.
La tipologia “biologica”, che rappresenta solo lo 0,90% del totale (43.842 forme prodotte nel 2018), è calata del 2,9% rispetto al 2017 (1.298 forme in meno). In rialzo del 7% anno su anno la produzione della tipologia “piccante” pari oggi all’11,4% (554.717 forme) del totale.
Dai dati dichiarati dai produttori il formaggio Gorgonzola fresco venduto per la successiva stagionatura è aumentato di oltre 34.000 forme, pari al 20,2% sull’anno precedente. Sul totale prodotto, il fresco riveste una quota del 4,3%.
Consumo interno e prezzi
In merito ai consumi nazionali del 2018, l’ultima ricerca GFK rileva una crescita, seppur lieve, dei volumi, trainata dall’acquisto medio. Prosegue il trend positivo per l’area Nordest che rispetto al 2017 ha aumentato il suo peso a volume di 1,4 punti (1,5 a valore) dopo i 2 punti dell’anno precedente. Si conferma maggior acquirente la zona Nordovest dove sono sopra media anche le quantità acquistate.
Le famiglie con due componenti di età superiore a 55 anni mostrano i livelli maggiori di acquisto medio. I canali di vendita della distribuzione (iper, super, discount) hanno vissuto una generalizzata e leggera diminuzione nelle vendite a scapito dei tradizionali specializzati e ambulanti. Rispetto all’anno precedente è in rialzo la modalità di acquisto del peso variabile al banco (dal 43% al 46%) mentre sono invariate le altre. Anche se concentrato prevalentemente nell’ultimo trimestre dell’anno, l’acquisto del Piccante è cresciuto del 5,6% grazie sia a un incremento di penetrazione sia a maggiori acquisti medi per atto.
I prezzi medi al consumo rimangono invariati per entrambe le tipologie.
Export: +2,4% nel 2018
Dopo un 2017 stazionario, le esportazioni di Gorgonzola hanno superato le 21mila t (+2,4%), assorbendo il 36,10% del totale della produzione. Nell’Unione Europea sono state avviate 189 t (+1,1% rispetto al 2017): il rallentamento sul mercato tedesco (-5,7%, cioè 338 t in meno) è stato quasi pareggiato dal rialzo di 300 t verificatosi in Francia, Spagna e Paesi Bassi. Delle 314 tonnellate esportate nel resto del mondo (+12,3%), 100 t hanno raggiunto il Giappone e 170 t l’Australia. Grazie al CETA, in Canada sono entrate lo scorso anno 36 t in più (73%) rispetto al 2017. In arretramento la Cina, con poco più di 1 t. I Paesi del mondo in cui il Gorgonzola viene esportato sono saliti quest’anno a 82. I prezzi sui mercati internazionali hanno avuto un leggero incremento pari al 1,81% (prezzi medi fob al chilo) (elaborazione Clal su fonte Istat).
Vigilanza
Nel 2018 sono state effettuate 341 visite ispettive di vigilanza presso tutte le 37 aziende associate, i commercianti certificati inseriti nel circuito della DOP e gli operatori autorizzati alla preparazione di prodotti composti.
Il consorzio inoltre ha provveduto a registrare i propri marchi in 68 nazioni (nel 2017 erano 65). Se si calcola che gli Stati sovrani al mondo sono 196, oggi la denominazione Gorgonzola ha una copertura pari al 34,7%.