Grana Padano alla ricerca dell’equilibrio di mercato

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Consumi in crescita, prezzi in decisa ripresa e produzione in linea con gli obiettivi di crescita: sono i tre obiettivi raggiunti nel 2021 dal Consorzio Tutela Grana Padano e che hanno positivamente influito anche sui risultati dei primi mesi del 2022. A confermarlo la relazione presentata dal consiglio d’amministrazione all’assemblea generale e approvata con il 98% di consensi.

“Con il piano produttivo varato a novembre ci siamo prefissati di legare la produzione all’aumento dei consumi, che devono anticipare e giustificare il suo andamento per evitare ripercussioni negative sui prezzi – ha spiegato Renato Zaghini, presidente del consorzio. – Lo abbiamo deciso vedendo l’andamento dei consumi globali nel 2021 e i numeri di fine anno ci hanno dato ragione, perché si è registrato un +2,8%, segno di stabilità e per certi versi inatteso dopo la loro vistosa crescita nel 2020.

E anche i primi quattro mesi del 2022 confermano la tendenza, che così ha portato il mercato del Grana Padano DOP a un andamento assai positivo. Dobbiamo tuttavia mantenere la guardia alta, per il caro energia, con il quale le aziende consorziate devono ogni giorno fare i conti”.

Dati produttivi

Il 2021 ha chiuso con una produzione complessiva di 5.234.443 forme pari a 2.032.896 quintali (-0,40% rispetto al 2020), il 44% di formaggio marchiato esportato e un conseguente 56% consumato in Italia.

La produzione nel 2021 si è divisa per il 37,28% a favore delle industrie e per il 62,72% a favore delle cooperative. Guardando, poi, nello specifico alle aree geografiche si evidenzia che la provincia di Mantova, con 28 caseifici, ha prodotto il 30,40% del totale annuo. Seguono: Brescia con 29 caseifici e una produzione del 22,06%, Cremona con 9 caseifici e il 17,46% e Piacenza con 20 caseifici e l’11,47%. Il Veneto, con 25 Caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione), ha prodotto il 15,49%.

 

L’export

Con 2.240.335 forme (da 37,5 kg), l’export 2021 fa segnare una crescita del +7,07%. L’Europa, con 1.862.833 forme, assorbe oltre l’83% delle esportazioni di Grana Padano DOP (+5,93% rispetto al 2020).

La Germania, con un rialzo del 2,83%, consolida sempre più la posizione di primo destinatario per le esportazioni di Grana Padano DOP, per un totale di 581.246 forme.

Al secondo posto assoluto si conferma la Francia con 256.645 forme, (+8,3%), come al terzo i Paesi del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo), con un incremento complessivo del 14,92% e un totale di 188.907 forme. Dietro gli Stati Uniti, tornati a crescere del 14,54% raggiungendo un totale di 172.486 forme. La Svizzera sale al quinto posto, con 137.604 forme e un aumento del 4,44%, scavalcando il Regno Unito, che per effetto della Brexit perde l’11,17%, unico in calo tra i principali importatori, e scende a 127.567 forme. Completano la top ten Spagna, Austria, Canada e la sorprendente Svezia, che ha il primato del tasso di rialzo con il 20,04%

 

Produzione anno 2021

 

Produzione Totale forme Percentuale sul totale annuo
Mantova 1.591.421 30,40%
Brescia 1.154.546 22,06%
Cremona 914.090 17,46%
Piacenza 595.181 11,37%
Veneto 579.462 11,07% (15,49%)*
Trento 151.953 2,90%
Bergamo 107.038 2,04%
Lodi 85.320 1,63%
Cuneo 39.818 0,76%
Pavia 15.614 0,30%
Totale forme 5.234.443 100%

 

*Percentuale ottenuta conteggiando la produzione ottenuta con latte veneto fuori dal Veneto