A dicembre 2020 sono state commercializzate 488.255 forme, il 12,7% in più rispetto a dicembre 2019.
Come ha spiegato il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni: «si tratta di un nuovo record, il più grande quantitativo mai venduto in un solo mese. Il bilancio del 2020 è altrettanto positivo, l’anno si è chiuso con una crescita del 4,3% delle vendite di Grana Padano Dop che ha portato per la prima volta a superare i 5 milioni di forme uscite dai nostri magazzini».
«Un risultato eccezionale che, però – ha aggiunto il direttore generale – non sarà facile replicare nel 2021. Il 2020 è stato infatti favorito da prezzi all’ingrosso molto contenuti che hanno spinto le vendite retail e dall’abitudine di consumare a casa i pasti nei primi mesi dell’anno. Con il superamento delle restrizioni legate alla pandemia si ritornerà alle vecchie abitudini dei consumi fuori-casa. Sarà, quindi, necessario mantenere sempre un atteggiamento di grande prudenza sui livelli produttivi, come quello dimostrato negli ultimi mesi del 2020».
Crescita produttiva contenuta
Anche a dicembre, per il quinto mese consecutivo, il Grana Padano ha registrato una flessione dei volumi dell’1,87% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Da inizio 2020, il rialzo produttivo si è attestato all’1,76% in forme e al 2,16% in peso rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono state prodotte 5. 255.451 forme per un corrispettivo di 2.036.059 quintali. Rispetto al 2018 sono state marchiate 6,54% forme in più (e il 6,85% in più in termini di peso).
dal punto di vista dell’andamento dei quantitativi, l’annata può essere divisa in due parti: la prima di segno positivo, la seconda di segno negativo.
Nei primi sette mesi dell’anno la produzione non ha mai smesso di crescere e il picco mensile è stato raggiunto a febbraio con un progresso del 7,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Il trend si è invertito da agosto a dicembre 2020, mesi contrassegnati da costanti cali di volumi. La flessione più marcata, vicina all’8%, si è osservata a settembre.
Corre il grattugiato
Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente a dicembre 2020 il progresso del “senza crosta” si è attestato al 5,5%. Sono aumentate, infatti, del 2,4% le forme grattugiate (3.038 in più), ma, soprattutto, hanno messo il turbo gli sfridi, cresciuti del 27,2% (a garanzia di un analogo avanzamento del prodotto con crosta).
Nonostante le perdite subite, a causa della pandemia, nel canale horeca, dove il grattugiato prevale, il bilancio dell’intero 2020 resta sempre positivo: il grattugiato segna +3% e rappresenta il 34% delle vendite totali di Grana Padano, a conferma di un comparto in costante crescita grazie all’elevato contenuto di servizio e all’ottimo rapporto prezzo-qualità.
«Nel 2013 il comparto del Grana Padano grattugiato valeva poco più di un milione di forme – ha sottolineato il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni – e in otto anni siamo arrivati a 1.686.815 forme (compresi gli sfridi), mettendo a segno un vistoso progresso del 57,3% e una crescita media annua del 7%. Un trend che va assecondato e seguito con attenzione, visto che è il comparto che mette a segno le più alte performance»