Evoluzione tecnica e gestionale negli allevamenti di bovine da latte, automazione di processo, ricerca di prodotti innovativi, secondo le nuove esigenze dietetiche e nutrizionali del consumatore. La sfida è far andare di pari passo le nuove tecnologie con il rispetto dei parametri organolettici e la tradizione casearia italiana.
Le aziende lattiero-casearie che mettono in atto processi di innovazione nel settore sia della produzione sia della trasformazione sono sempre di più. Secondo l’ISTAT sono da considerare innovative le imprese che hanno sviluppato almeno una delle seguenti attività: prodotti o servizi tecnologicamente nuovi (o significativamente migliorati); innovazioni tecnologiche di processo; innovazioni organizzative o di marketing.
Innovazioni negli allevamenti di bovine da latte
L’evoluzione tecnica e gestionale negli allevamenti di bovine da latte è legata alla continua evoluzione delle tecnologie edilizie, impiantistiche e gestionali, tendenti a una sempre maggiore automazione delle routine, al miglioramento della qualità degli ambienti stabulativi, a un controllo “fine” delle procedure (maggiore efficienza con minori costi) e a una gestione personalizzata degli animali. Altre innovazioni tecnologiche sono correlate con l’emergere nel tessuto sociale, accanto alla tradizionale richiesta di prodotti di qualità e a costi contenuti, di una nuova domanda di sostenibilità (l’uso razionale delle risorse, l’inquinamento, il consumo energetico, il benessere degli animali e il corretto inserimento dell’attività di allevamento nel territorio e nel paesaggio).
Altre ancora sono legate alla crescente esigenza di miglioramento delle condizioni di lavoro (minore fatica, maggiori comfort e sicurezza per l’operatore). La robotizzazione della mungitura resta una delle grandi frontiere dell’innovazione tecnologica nel settore bovino da latte. Un’ulteriore evoluzione è rappresentata dalle sale di mungitura automatizzate. Si tratta di applicare la robotizzazione della mungitura a sale di mungitura tradizionali o molto simili a queste (sale a giostra, sale a tandem, sale a spina).
C’è inoltre un grande interesse nei confronti di sistemi per la preparazione e la distribuzione automatica del piatto unico unifeed che garantiscano un preciso razionamento e una riduzione dei tempi di lavoro. Il futuro è rappresentato dalla distribuzione automatica individuale e a gruppi. Ricerche recenti dimostrano che gli animali assumono il 2-3% di sostanza secca in più se l’alimento viene “spinto” verso la mangiatoia 4 volte al giorno. È stato quindi studiato un robot che percorre la corsia di foraggiamento spingendo il foraggio verso la mangiatoia.
La distanza dalla mangiatoia viene preimpostata e mantenuta grazie a un sensore a ultrasuoni. Innovazione anche per il monitoraggio e la gestione della mandria attraverso rilevatori/misuratori di parametri fisiologici e produttivi utilizzando sistemi attivometrici (a piede, a collare) con sensori per determinazione sugli animali di postura (in piedi, coricati), attività ruminale, velocità avanzamento e lunghezza passo, temperatura corporea, ritmo cardiaco e peso; sistemi sperimentali per l’individuazione delle zoppie mediante misurazione pressioni esercitate dagli unghioni sul pavimento. Anche le caratteristiche del latte possono essere rilevate istantaneamente tramite sistemi per misurazione per singola vacca di diversi parametri, quali grasso, proteine, lattosio, cellule somatiche, eventuali tracce di sangue.
[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”Sviluppo di nuovi approcci e tecniche di indagine”]Andrea Summer, presidente AITeL, associazione italiana dei tecnici del latte
L’innovazione tecnologica nel settore dei derivati del latte sta affrontando gli aspetti emergenti della sostenibilità e della food security. Temi quali la riduzione degli scarti di produzione, dei consumi di acqua e dei costi della logistica sono oggetto di studi anche se ancora non sembrano emerse soluzioni soddisfacenti. Senza trascurare l’importanza che assume sempre più l’impronta ecologica della produzione del latte.
Il latte è forse la materia prima che offre le maggiori possibilità di trasformazione tecnologica e le tecniche di indagine oggi disponibili ne fanno individuare di nuove in continuazione. A oggi sono state identificate nel latte quasi 300 proteine diverse, ognuna delle quali ha sicuramente una funzione. Anche gli studi sul significato dei componenti minori del latte sta portando a proporre tecniche di recupero per il loro utilizzo in alimenti funzionali.
Aumenta la disponibilità di prodotti ad elevato grado di servizio ma anche di prodotti che, ricorrendo a tecnologie classiche, sono ottenuti da latte di specie diverse o da ingredienti garantiti per consumatori con particolari intolleranze o esigenze alimentari (es. Halal o Kosher). L’innovazione nel settore del packaging ha un ruolo determinante in termini di sostenibilità e di contenimento degli sprechi alimentari, oltre che nella possibilità di ampliare il mercato e allungare la vita commerciale dei prodotti.
Lo studio di imballaggi “attivi” in grado di rilasciare in modo controllato sostanze naturali ad attività antibatterica o di sequestrare ossigeno è solo uno degli aspetti innovativi che questo settore sta affrontando.
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