Ismea: tensioni sul mercato lattiero nel III trim. 2022

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Secondo il report Ismea “La congiuntura agroalimentare del terzo trimestre 2022” il clima di fiducia, elaborato per l’industria alimentare, ha assunto nel periodo in esame un valore pari a 1, in linea con quello del trimestre precedente. Un crollo dell’indicatore rispetto a un anno fa: -17,6 punti. L’indicatore è la sintesi dei pareri degli operatori sul livello di ordini ricevuti, sulle scorte del trimestre e sulle attese di produzione per il trimestre successivo, ed è proprio quest’ultima componente a risentire maggiormente del pessimismo degli operatori del settore. Infatti, nel terzo trimestre 2022, il punteggio relativo alle attese di produzione per il trimestre successivo (pari a -1,5) cala di 3,3 punti rispetto al secondo trimestre 2022 e addirittura di 52 punti rispetto a un anno fa.

Cala il livello degli ordini

Attualmente le imprese dell’industria alimentare più pessimiste sono quelle del Centro (dove l‘ICF assume un valore di -6,1), mentre più moderate sono le percezioni rispetto alla situazione congiunturale nelle altre aree geografiche, con un indice addirittura positivo per le imprese del Nordest (4,7), trainato dalla componente relativa agli ordini molto positiva (24,8). In media, per il 27% delle imprese il livello degli ordini è stato inferiore a quello di un anno prima. I giudizi sull’attuale situazione economica nazionale, con il 69% di indicazioni di peggioramento rispetto a un anno fa, lasciano emergere una visione fortemente negativa del momento storico ed economico che stiamo attraversando.

Tuttavia, il livello di fatturato nel terzo trimestre è aumentato per il 51% delle imprese intervistate, e per il 27% è rimasto stabile. Oltre il 60% degli operatori alimentare ha dichiarato di aver incontrato difficoltà nella gestione dell’impresa durante il terzo trimestre del 2022, e, come rilevato nei trimestri precedenti, queste continuano a essere legate all’incremento dei costi (per il 36%) e ai problemi di approvvigionamento, sia del materiale di consumo e dei servizi (22%), sia delle materie prime (18%).

 

Il mercato lattiero-caseario nel III trimestre 2022

Rileva Ismea nel report che il mercato globale continua a essere caratterizzato da forti tensioni al rialzo a causa della ridotta disponibilità di prodotti lattiero-caseari.

La spinta inflazionistica non accenna ad arrestarsi neppure sul mercato nazionale, mostrando anzi un’ulteriore impennata nel mese di settembre (indice Ismea +34% nel terzo trimestre 2022).

La pressione al rialzo è stata generalizzata con variazioni a due cifre dei listini dei principali prodotti guida del mercato italiani.
In particolare, per il Grana Padano il rialzo dei prezzi all’ingrosso nel terzo trimestre è stato del 26%; meno intensa, invece, la variazione registrata dal Parmigiano Reggiano, mediamente stabilizzatosi a 10,84 euro/kg (+3,8% rispetto al terzo trimestre 2021). In forte aumento anche i prezzi di prodotti, come la mozzarella (+24% nel terzo trimestre), che generalmente presentano oscillazioni molto contenute tra un anno e l’altro.

Sulla scia delle dinamiche continentali si segnala, infine, lo straordinario incremento dei listini del burro, che nel mese di settembre hanno superato il livello di 4,70 euro/kg per lo zangolato mettendo a segno variazioni addirittura a tre cifre rispetto al 2021.

La bilancia commerciale italiana

Nei primi sette mesi del 2022 il saldo della bilancia commerciale del settore lattiero-caseario, è ancora positivo, seppure in contrazione come conseguenza di un aumento delle importazioni (+35% in valore) maggiore rispetto a quello registrato dalle esportazioni (+22%). In particolare, le esportazioni di formaggi e latticini italiani hanno continuato a crescere anche nelle quantità nel periodo gennaio-luglio del 2022 (+13% in volume e +22% in valore), coinvolgendo tutte le principali destinazioni, a eccezione della Germania (-3,5% in volume).

In aumento anche le importazioni di formaggi (+13% in volume e +36% in valore nei primi sette mesi del 2022). Nel corso del 2022 si inverte completamente la tendenza dei consumi osservata lo scorso anno e la spesa per i prodotti lattiero-caseari si innalza del 4,1% nei primi nove mesi, per effetto di un sostenuto aumento dei prezzi medi al dettaglio che sta riguardando tutte le principali referenze merceologiche, anche nella misura del 6-10% e colpendo soprattutto alcuni prodotti di base come il latte e la mozzarella.

Export Pecorino +17%

Nel segmento del latte ovino, anche nel terzo trimestre 2022 è proseguita la dinamica fortemente positiva per le quotazioni del Pecorino Romano arrivate a superare i 12 €/kg a settembre (+35% rispetto a un anno fa), anche come conseguenza di una minore produzione (-5% nell’annata casearia chiusa nel mese di luglio) e di una minore disponibilità di materia prima. L’incremento dei prezzi ha sostenuto anche il fatturato realizzato sui mercati esteri, con una crescita delle esportazioni di pecorino pari al +17% in valore nei primi sette mesi del 2022, ma a fronte di volumi in contrazione (-3,3%) con qualche preoccupazione soprattutto sul mercato statunitense.