Meglio se è bio per i consumatori scandinavi

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Danimarca e Svezia si collocano rispettivamente l’ottavo e il nono mercato al mondo per vendite biologiche, con un incremento rispettivamente del +183% e del +176% negli ultimi 10 anni (2020/2010). Inoltre vantano un tasso di penetrazione del bio dell’87%. E per questo sono tra gli sbocchi più promettenti per il biologico made in Italy secondo una recente analisi di Nomisma per la piattaforma ITA.BIO*.

La dimensione del mercato

Tutti i numeri del bio in Scandinavia sono positivi. In Danimarca le vendite di prodotti bio ammontano a 2.240 milioni di euro e incidono per il 13% (cifra quasi raddoppiata rispetto al 2010) sul totale della spesa alimentare pari a ben. Segue a pochissima distanza la Svezia, con un valore di 2.193 milioni di euro e un peso del bio che sfiora quasi il 9%. Per non parlare della spesa pro capite per prodotti bio: 384 euro in Danimarca e 212 euro in Svezia. Cifre che le collocano ai vertici della classifica mondiale, rispettivamente al secondo e quinto posto.

Fonte: Nomisma su dati FIBL e FMI

Identikit del consumatore bio danese e svedese

I dati della consumer survey originale realizzata da Nomisma confermano un forte interesse per il bio in Scandinavia. Infatti, quasi 9 famiglie su 10 hanno consumato un prodotto alimentare o una bevanda a marchio biologico nel corso del 2022. Tra gli altri fattori che fanno della Scandinavia un mercato ad alto potenziale per il bio ci sono, da un lato, la quota di heavy user (il 40% delle famiglie acquista bio in ogni spesa o quasi) e, dall’altro, la centralità della caratteristica bio come driver di scelta. Infatti, un consumatore su 5 dichiara di considerare il marchio bio come primo criterio di scelta al momento di un acquisto. Quota che aumenta per alcune categorie di prodotti come ortofrutta fresca, olio extravergine di oliva, alimenti per bambini e formaggi.

Dalla survey di Nomisma risulta anche che la sostenibilità ambientale e sociale rappresenta la principale motivazione dei consumatori scandinavi alla base della scelta di prodotti biologici e coinvolge quasi ben la metà degli user. Altre motivazioni sono inoltre la sicurezza per la salute e le qualità e le proprietà nutrizionali differenti rispetto ai prodotti convenzionali.

Il marchio biologico non è l’unico attributo che conta nella scelta: il consumatore richiede coerenza e sostenibilità a 360°. A conferma di ciò, ben il 28% degli user bio ritiene importante che la confezione sia eco-friendly o che il prodotto sia stato fatto rispettando l’ambiente (minori emissioni di CO2, zero sprechi, uso di energia rinnovabile ecc.).

 

Il made in Italy bio e la concorrenza

Nel confronto internazionale, nel percepito dei consumatori danesi, l’Italia si posiziona al primo posto tra i Paesi che producono i prodotti bio di maggiore qualità: a pensarla così è il 38% degli user bio. Nel caso della Svezia, il nostro Paese si contende la leadership con la Danimarca: in tal caso la quota di user che indica l’Italia quando pensa ai prodotti bio di maggiore qualità è pari al 37%.

A ulteriore conferma dell’ottima reputazione del bio italiano, per ben 6 consumatori scandinavi su 10 i prodotti alimentari bio Made in Italy hanno una qualità superiore rispetto ai prodotti di altri Paesi mentre per 7 consumatori 10 il bio italiano ha un percepito maggiore anche sul fronte delle garanzie di tracciabilità e di metodi produttivi rispettosi dell’ambiente. Grazie a questa ottima percezione, i prodotti bio italiani trovano larga diffusione in Scandinavia: il 65% delle famiglie ha acquistato un prodotto alimentare Made in Italy a marchio biologico nel corso del 2022 e il 30% li ha acquistati almeno una volta a settimana.

E tra i prodotti più promettenti per il bio Made in Italy figurano i formaggi.

Sbocco promettente…

Nessun ostacolo per il binomio bio e Made in Italy neanche per il futuro: il 30% dei consumatori si dice interessato all’acquisto di un prodotto alimentare italiano a marchio bio.

Tra le motivazioni del mancato acquisto: il 26% di chi non consuma food bio Made in Italy dichiara di non conoscerne le caratteristiche distintive e, in 1 caso su 10, non li trova nei punti vendita abituali.

… anche per Federbio

“Negli ultimi 10 anni, le esportazioni di biologico Made in Italy sono letteralmente esplose (+ 181%), facendo diventare l’Italia il principale esportatore di alimenti bio a livello internazionale dopo gli USA. I Paesi scandinavi sono mercati dove la richiesta di prodotti biologici Made in Italy è in crescita, prodotti che uniscono attenzione alla sostenibilità con la qualità elevata delle produzioni agroalimentari italiane e incorporano valori culturali, sociali e ambientali riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. La piattaforma ITA.BIO, nata dalla collaborazione fra l’Agenzia ICE e FederBio con il supporto del ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, intende supportare le imprese anzitutto fornendo informazioni e conoscenza dei mercati indispensabili per potervi operare e mettendo a disposizione una piattaforma integrata di iniziative promozionali. Anche attraverso questa iniziativa FederBio conferma il proprio impegno per supportare lo sviluppo del settore biologico italiano e la sua internazionalizzazione” ha affermato Paolo Carnemolla, segretario generale di FederBio.

… e per ICE

“In Scandinavia l’attenzione ai prodotti biologici è molto elevata e le vendite di prodotti bio superano il valore di 2 milioni di euro sia in Svezia che in Danimarca. L’export italiano nel settore è in costante crescita negli ultimi anni ed ha superato i 3 miliardi di euro nel 2022; i nostri prodotti biologici godono di un’ottima reputazione sul mercato scandinavo e di quote di mercato rilevanti, sia nel settore agroalimentare che in quello del vino. Il Focus Nomisma Svezia/Danimarca rappresenta un’ottima occasione per illustrare trend e dinamiche del settore, al fine di approfondire la conoscenza dei due mercati ed evidenziarne le opportunità commerciali. L’ufficio ICE di Stoccolma può sostenere nel modo più efficace le imprese italiane nel cogliere al meglio tali opportunità e rafforzare la loro presenza sul mercato scandinavo, con la propria offerta di servizi personalizzati ed attività promozionali dedicate” dichiara Andrea Mattiello, direttore dell’ufficio ICE di Stoccolma.

 

*Piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da ICE Agenzia e FederBio