Mozzarella, l’oro dell’australiana Beston

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L’australiana Beston Global Food Company Limited (BFC) ha registrato un aumento del 23% dei ricavi al 31 dicembre 2019 rispetto al semestre precedente. Nel primo semestre dell’anno fiscale 2020 (1H20) il fatturato totale del gruppo è stato di 52,1 milioni di dollari rispetto ai 41,5 milioni di dollari del secondo semestre dell’anno fiscale 2019 (2H19). I ricavi delle vendite dei prodotti lattiero-caseari in 1H20 sono stati pari a 45,5 milioni di dollari (87% delle vendite totali), di cui la mozzarella rappresenta circa il 54%. Le vendite di mozzarella sono aumentate dell’83% attestandosi a 4.290 tonnellate, rispetto alle 2.690 tonnellate registrate nel semestre precedente. La crescente domanda del mercato per i prodotti dairy e di mozzarella in particolare ha portato a un maggiore utilizzo del latte in caseificio (e quindi a una drastica riduzione delle vendite di latte crudo.) Nel periodo l’azienda ha subito perdite per 3,1 milioni di dollari (NPAT), migliorando di 12,4 milioni di dollari rispetto al semestre precedente (2H19).

La continua attenzione, durante 1H20, alla qualità dell’offerta, al mix di prodotto e alla produzione di lattoferrina sta contribuendo a incrementare la saturazione della capacità produttiva e a generare margini industriali più elevati (con costi ridotti grazie all’aumento delle rese, all’efficienza e alla riduzione dei costi unitari). Il conseguente incremento dei profitti, a sua volta, permette al gruppo di finanziare la crescita della fornitura di latte. Quest’ultima, nel semestre appena terminato, è stata di 57,4 milioni di litri, +28% rispetto a 2H19. BFC intende portare la fornitura di latte ad almeno 130 milioni di litri per l’anno fiscale 2021.

Fattori a impatto negativo

Sui risultati del gruppo hanno pesato alcuni fattori negativi. In primis, la capacità dello stabilimento di estrazione della lattoferrina a fine 2019 è stata compromessa dal rapido e imprevisto deterioramento della resina che ne ha reso necessaria la sostituzione. Nel frattempo, la produzione di lattoferrina è stata ridotta, e i mancati introiti sarebbero di circa 1,9 milioni di dollari. La produzione a pieno regime dovrebbe essere ripristinata da marzo. In secondo luogo, vi è stato un continuo rialzo dei costi del latte durante il semestre che hanno reso necessaria la rinegoziazione dei prezzi coi clienti, che entreranno in essere solo nel corso del 3Q20. Per tale ragione i margini del primo semestre ne hanno risentito per circa 3,7 milioni di dollari. Un altro fattore che ha avuto un impatto negativo sui conti sono stati i prodotti a base vegetale che il gruppo produceva conto terzi. Le tensioni col cliente hanno determinato la risoluzione del contratto, con perdite per circa 1,9 milioni di dollari.

Il futuro nella lattoferrina

La ristrutturazione dell’attuale impianto di estrazione della lattoferrina dal siero ubicato a Jervois e l’installazione della nuova resina sono state completate in febbraio. Ciò dovrebbe permettere una produzione annuale di circa 2,5-3,0 ton di lattoferrina ed elevare di circa 4 milioni di dollari l’EBITDA (considerando un output di 2,5 tonnellate all’anno). Parallelamente ai lavori di ripristino dell’impianto attuale, è stato condotto uno studio di fattibilità per aumentare ulteriormente la produzione di lattoferrina estraendola dal latte scremato invece che dal siero. Lo studio, realizzato dall’australiana HPS Engineering, ha mostrato che la produzione di lattoferrina potrebbe essere elevata sino a circa 10-12 ton all’anno mediante l’installazione di nuovi dispositivi di estrazione dal latte PS, considerando l’attuale fornitura di latte (circa 100 milioni di litri all’anno). L’estrazione di lattoferrina dal latte scremato ha una resa 4 volte più alta di quella dell’attuale processo da siero e potrebbe portare a un aumento di fatturato prossimo ai 20 milioni di dollari. In seguito a questo studio, il Cda di BFC ha deciso di procedere con l’installazione del nuovo impianto di estrazione della lattoferrina, investendo 10 milioni di dollari provenienti dalla vendita/leasing di aziende agricole del gruppo. L’operazione dovrebbe essere completata in 9-12 mesi. Nel frattempo continuerà l’estrazione di lattoferrina dal siero.