Il consorzio del Parmigiano Reggiano ha presentato all’Assemblea generale dei consorziati una proposta per intervenire con il ritiro dal commercio di 30.000 forme. Questo per riassorbire l’accumulo “congiunturale” di Parmigiano Reggiano a stagionatura elevata registrato in questo momento di mercato, anche dal confronto con gli operatori.
Tale accumulo, seppur di modesta entità, rischia di compromettere le condizioni di equilibrio di mercato fino alla fine dell’anno in corso, quando si dovrebbero toccare con mano i riflessi del calo produttivo iniziato nei mesi estivi del 2022 e attualmente ancora in atto.
Dal 2020 il consorzio sta lavorando a un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda in Italia e soprattutto all’estero. Lo scopo è assicurare condizioni di equilibrio tra domanda e offerta in un biennio in cui vengono immesse sul mercato le quantità di prodotto frutto della rilevante crescita produttiva del 2020 e 2021.
Come sta andando il 2023
I primi quattro mesi del 2023 sullo stesso periodo del 2022 hanno registrato un aumento del +2% in volumi, di cui +4,1% in Italia. In lieve calo l’export, che segna un -2% (media tra il +3,8% dei Paesi UE e il -8,5% di quelli extra UE). La flessione discende da un temporaneo rallentamento nei flussi, in particolare verso gli USA.