Prezzo del latte, boccata d’ossigeno per gli allevatori

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Lombardia – Accordi per il prezzo del latte alla stalla (€/100 litri – IVA eslcusa) Fonte: elaborazione Ismea su testi accordi
Lombardia – Accordi per il prezzo del latte alla stalla (€/100 litri – IVA eslcusa)
Fonte: elaborazione Ismea su testi accordi

Qualità: azoto totale o proteine?

L’accordo stipulato fra le parti industriali e agricole per il prezzo del latte alla stalla non modifica i parametri e i valori considerati in ordine al pagamento del prezzo del Latte Qualità, ovvero grasso, carica batterica totale, cellule somatiche e proteine. Considerando (anche se non è il caso specifico di Italatte, firmataria dell’accordo), che la destinazione principale del latte nel nostro Paese è la caseificazione, non sarebbe meglio valutare il titolo caseinico quale indicatore più efficace della qualità del latte rispetto alle proteine totali? Alcuni laboratori, già da alcuni anni, determinano il contenuto di caseine nel latte a fianco di quello in proteine, ma poche cooperative lo richiedono per il pagamento qualità. È anche vero che il parametro in questo caso più indicato sarebbe la K-caseina per la quale però non esiste a tutt’oggi una metodica applicabile su larga scala. Ma cosa ne pensano gli allevatori? Sono disposti ad imbattersi in un parametro qualitativo aggiuntivo?

Secondo Mario Lanzi, presidente CIA Lombardia, «andrebbe rivisto il tema del pagamento latte qualità valutato in modo diversificato in funzione alla specificità della trasformazione casearia». Dello stesso avviso Antonio Borselli, presidente Confagricoltura Lombardia, che afferma: «per quanto riguarda i parametri da considerare per il latte qualità, sarebbe interessante pensare per il futuro a un pagamento destinato alla caseificazione di formaggi stagionati e duri, basato soprattutto sull’effettivo contenuto di caseine più che sull’azoto totale. È un argomento che non abbiamo toccato con Italatte, che si occupa soprattutto di latte alimentare, formaggi freschi, latticini, ma che potrebbe premiare alcuni allevatori». Più cauto invece Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia, che precisa: «per quanto riguarda l’opportunità di considerare il valore delle caseine, invece dell’azoto totale, per il pagamento del latte qualità, ritengo che servano simulazioni e bisogna verificare le ricadute sulle imprese. Sicuramente non siamo disponibili a modifiche che portino ad un ribasso del reddito economico delle nostre imprese. Cosa che purtroppo è già avvenuta in passato: tutte le volte che si è messo mano alla tabella qualitativa gli unici che concretamente ci hanno rimesso sono stati gli agricoltori. Quindi siamo disponibili a un dialogo e a una verifica sulla questione, ma che porti anche ad un beneficio economico per le imprese».

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Godiamoci il risultato raggiunto

Antonio Boselli, presidente Confagricoltura Lombardia
Antonio Boselli, presidente Confagricoltura Lombardia

Siamo soddisfatti del risultato raggiunto. Si tratta di una cifra interessante soprattutto se pensiamo ai mesi a cui è riferita. Mesi che di solito sono molto problematici per gli allevatori italiani, data la grande offerta di latte estero. La cifra che siamo riusciti a pattuire con Italatte è dovuta soprattutto alla grande domanda di latte in polvere e burro dalla Cina e da altri Paesi asiatici. Il latte estero, in particolare quello tedesco con cui spesso dobbiamo fare i conti, viene attualmente destinato a quei Paesi. Qualora diminuisse la domanda asiatica, ritorneremmo ad avere problemi relativi al prezzo del latte alla stalla italiano. Tutto questo sta a indicare che la programmazione per le aziende zootecniche è tutt’altro che facile. Per ora godiamoci il risultato raggiunto. Un risultato di cui sono certo potranno beneficiare anche altre regioni italiane, anche se a differenza di quanto succedeva in passato, stiamo riscontrando un problema zootecnia nel sud Italia, che non riesce a spuntare prezzi adeguati ai costi di produzione più elevati rispetto a quelli delle aziende del Nord.
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Accordo positivo per il sistema allevatoriale

Mario Lanzi, presidente CIA Lombardia
Mario Lanzi, presidente CIA Lombardia

La sottoscrizione dell’accordo con il gruppo Italatte è stato un fatto positivo per il sistema allevatoriale. Riposiziona il prezzo dei conferenti Lactalis e della filiera del fresco in generale, dà ai conferenti Dop come il grana la possibilità di salire ancora. Oltre a recuperare costi produttivi e unità sindacale in Lombardia, almeno nel latte. È un accordo nel solco dei rapporti attuali, per andare oltre occorre creare una vera interprofessione.
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