Rapporto ICQRF: quasi 7.000 i controlli nel dairy

1203

È stato appena reso pubblico il Report sulle attività svolte nel corso del 2020 dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF).

In ambito lattiero-caseario, gli interventi e gli esiti sono mostrati in figura sotto.

Questi i principali illeciti accertati:

  • Formaggi generici, e talora anche formaggi a DOP, contenenti conservanti non consentiti o non dichiarati
  • Formaggi bufalini, pecorini e caprini risultati all’analisi aggiunti di latte vaccino
  • Mozzarelle o fior di latte con presenza sostanze grasse estranee al latte
  • Violazioni delle norme di etichettatura e presentazione dei prodotti lattiero caseari per omissione di indicazioni obbligatorie, tra le quali l’indicazione dell’origine geografica del latte, e per impiego ingannevole delle denominazioni di origine
  • Mancata adozione di idonei sistemi di tracciabilità dei prodotti lattiero-caseari, in particolare latte di bufala
  • Formaggi DOP non conformi al disciplinare di produzione
  • Latte e burro con percentuale di sostanza grassa non conforme al dichiarato.

In generale i prodotti lattiero-caseari controllati lo scorso anno rappresentano l’8,6% del totale mentre per notizie di reato la filiera si posiziona al secondo posto (n. 33), subito dopo l’ortofrutta (n. 35). I prodotti lattieri biologici controllati sono stati 244 e quelli irregolari hanno avuto un’incidenza del 4,5%.

Per quanto riguarda il web, da diversi anni l’ICQRF opera sulle piattaforme di Ebay, Alibaba e Amazon e, da ottobre 2020, anche su Rakuten come soggetto legittimato (owner) a difendere il “nome” delle indicazioni geografiche italiane. Sinora, l’ICQRF ha operato 4.418 interventi all’estero e sul web e nel 2020 ha avviato procedure di contrasto a usurpazioni ed evocazioni che hanno riguardato 1.142 casi. In seconda posizione per numero di casi figura il Parmigiano Reggiano, che precede altri formaggi.