Rialzo del 16,6% per le pizze surgelate di Roncadin nel 2020

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Si è chiuso con il segno più il 2020 di Roncadin, azienda di Meduno (PN) specializzata nella produzione di pizze surgelate per i mercati italiani ed esteri. Il fatturato di Roncadin ha infatti raggiunto quota 140 milioni di euro, +16,6% rispetto al 2019, con circa 100 milioni di pezzi prodotti (18 milioni in più rispetto all’anno precedente).

Intensi i ritmi di produzione del 2020

«Un risultato determinato dal forte aumento dei pasti consumati a casa per via dell’emergenza Covid e del conseguente aumento della spesa alimentare – commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin. – Questo vale sia per l’estero sia per l’Italia, dove già da anni il consumo di pizza surgelata viveva un trend positivo. Perciò Roncadin ha sostenuto, e continua a sostenere, ritmi molto elevati per via della grande richiesta di prodotti alimentari nella GDO in tutti i mercati di riferimento. I numeri sono senza dubbio incoraggianti, ma non possiamo abbassare la guardia, perché una volta che la pandemia abbasserà la sua pressione, la Grande Distribuzione competerà nuovamente con la ristorazione e altri canali, quindi è necessario essere pronti con prodotti innovativi».

«Con la pandemia abbiamo dovuto fronteggiare un’emergenza sugli ordini, che hanno iniziato ad arrivare con tassi tripli rispetto al previsto – prosegue Dario Roncadin –. Soddisfare in linea con i tempi richiesti le commesse è stata una grandissima sfida, che ha richiesto uno sforzo congiunto fra logistica, pianificazione produttiva e approvvigionamenti delle materie prime, che in alcuni momenti scarseggiavano». Il rispetto delle misure di distanziamento in azienda ha inoltre causato modifiche organizzative che hanno richiesto grande attenzione nella gestione degli oltre 700 dipendenti.

Nuova efficienza

Nonostante le difficoltà, e con parte dei dipendenti operativi da remoto, Roncadin ha continuato a lavorare sul fronte ricerca e sviluppo, creando nuovi prodotti il cui lancio è previsto per il 2021: in particolare nuovi formati rettangolari e di grandi dimensioni, sempre più richiesti dai consumatori. Inoltre l’azienda prosegue nella strada intrapresa dell’efficientamento produttivo dello stabilimento e nello sforzo verso la sostenibilità, «componenti che saranno sempre più strategiche nelle industrie del futuro» sottolinea Dario Roncadin. L’azienda intende identificare e definire in modo sempre più preciso i dati e i consumi, con l’obiettivo di fissare obiettivi di medio e lungo periodo con standard valutabili in tutti gli aspetti produttivi: riduzione dell’uso della plastica di imballaggio, delle materie prime, dei consumi energetici.

Il legame col territorio

Proseguono inoltre i progetti legati alla valorizzazione dei prodotti del territorio di cui Roncadin fa parte. Per esempio, a marzo 2020, l’azienda ha risposto all’appello della regione Friuli Venezia Giulia in favore del latte friulano, il cui consumo attraverso il canale horeca era enormemente calato. «In partnership con l’agenzia di cluster Agrifood Fvg – spiega Dario Roncadin – abbiamo messo a punto un progetto per utilizzare mozzarella prodotta con latte munto in regione per coprire una parte del nostro fabbisogno settimanale».

Le insidie della Brexit

Nelle ultime settimane l’azienda ha dovuto fare i conti anche con l’avvio della Brexit. «A dicembre l’incertezza causata dalla situazione ci ha causato notevoli ritardi nelle consegne e fra i camion fermi a Dover qualcuno era anche carico delle nostre pizze – racconta Dario Roncadin –. Anche se non sono stati introdotti dazi, sono cresciuti i costi operativi. Ogni anno inviamo 550 camion nel Regno Unito e quella che era considerata una spedizione ordinaria ora comporta molta documentazione e pratiche burocratiche aggiuntive». Le esportazioni in UK valgono circa il 20% del fatturato di Roncadin e l’azienda ha moltiplicato gli sforzi per continuare a servire al meglio questo mercato strategico. «Tuttavia – conclude l’amministratore delegato – l’emergenza dovuta alla novità della Brexit sembra ora essere alle spalle. Le incognite per il futuro sono più legate all’evolversi della pandemia e alle ripercussioni che potrebbe avere sulla GDO nei prossimi mesi».