L’EFSA ha portato a termine un esteso aggiornamento della propria banca dati sui consumi alimentari, che ora comprende dati sull’alimentazione individuale di quasi 100 000 persone di 23 Stati membri dell’UE. I dati sui consumi alimentari raccolti dall’EFSA sono molto importanti ai fini della valutazione dei rischi connessi ai potenziali pericoli insiti negli alimenti: insieme ai dati sulla concentrazione di sostanze chimiche o sulla presenza di agenti biologici negli alimenti, anch’essi raccolti dall’EFSA e dai suoi partner, permettono ai valutatori del rischio di calcolare l’esposizione dei consumatori a tali pericoli. I nuovi dati incorporati sono ora più rappresentativi di tutti i gruppi della popolazione. Sei Paesi hanno fornito dati riguardanti il gruppo dei lattanti, in precedenza poco disponibili; inoltre è aumentato il numero dei Paesi che hanno fornito dati sui bambini (3-10 anni) e sugli adolescenti (10-18 anni), rispettivamente saliti da 14 a 19 e da 12 a 19. Anche i Paesi che hanno fornito dati sugli anziani sono aumentati notevolmente, passando da 9 a 15 con un incremento di circa il 60%. Per la popolazione adulta, sei Stati membri hanno fornito dati provenienti da indagini più recenti. L’ultima serie di dati è stata raccolta utilizzando una versione ottimizzata del sistema di descrizione e classificazione degli alimenti già utilizzato dall’EFSA.
I nuovi dati sono già stati utilizzati nei lavori preparatori per la valutazione del rischio effettuata dall’EFSA sulla caffeina. Inoltre sono stati utilizzati per la valutazione dell’esposizione nel parere scientifico dell’EFSA sull’acrilammide, che sarà concluso quest’anno, e per il lavoro sui contenuti di vitamine e minerali di riferimento per la dieta, in corso di svolgimento.
Il potenziamento della banca dati sui consumi alimentari è l’ultima iniziativa attuata dall’EFSA nell’ottica di creare un bacino di dati sui consumi alimentari che consenta confronti diretti tra Paese e Paese e l’individuazione di tendenze paneuropee. L’EFSA sta inoltre realizzando un archivio unico di dati scientifici (chiamato Scientific Data Warehouse) in cui saranno conservati tutti i dati raccolti dall’Autorità.