Indicazioni nutrizionali, in etichetta solo quelli autorizzati

1457

È entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, il regolamento 432/2012 adottato dalla Commissione europea a maggio, che rende esecutiva la lista delle 222 indicazioni nutrizionali e salutistiche relative a integratori alimentari e alimenti e quindi la corrispondente scomparsa dal mercato europeo di tutte le diciture non autorizzate.

È il punto di arrivo di un lungo e complesso processo iniziato sei anni fa con l’approvazione del regolamento 1924, che ha coinvolto gli esperti dell’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e ha spinto le aziende alimentari e degli integratori a svolgere veri e proprio studi clinici volti a dimostrare la solidità scientifica dell’efficacia dei propri prodotti. Per molti si tratta di un risultato modesto, quello raggiunto, visto l’esiguo numero delle diciture autorizzate (222) rispetto le oltre 44 mila inviate, le 3000 selezionate e le 1600 respinte. Tra le indicazioni approvate, vi sono: il carbone attivo, le fibre d’orzo e d’avena, i beta-glucani, il chitosano, il glucomannano e la gomma di guar, gli omega3, il lattulosio e la colina.

Fra le indicazioni respinte vi sono casi eclatanti come propoli, licopene e i probiotici, di cui EFSA, tra l’altro, non ha mai riconosciuto il termine con conseguenti scontri e accuse da parte delle aziende. Visti gli elevati margini commerciali dei probiotici è facile credere che le aziende si stiano muovendo per riuscire a ottenere l’approvazione dei claim salutistici. Nel frattempo il ministero della Salute ha recentemente chiarito che l’unica funzione positiva dei cosiddetti probiotici rimane di favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale e per questo effetto è necessario che vengano consumato un giorno almeno un miliardo di cellule vive.