La Commissione europea ha appena pubblicato le prospettive del mercato agroalimentare a breve termine per la primavera 2023.
La Commissione ravvisa come tali prospettive siano ancora guidate dagli effetti negativi dell’invasione russa dell’Ucraina, in particolare sui prezzi dell’energia, dei fertilizzanti e dei mangimi, e dai conseguenti costi elevati dei fattori di produzione e inflazione alimentare, che pesano sui mercati agricoli e sugli acquisti dei consumatori dell’UE.
Visione d’insieme
Nonostante le aspettative di una produzione inferiore, la produzione di latte dell’UE nel 2022 è rimasta piuttosto stabile. Tuttavia, il minor contenuto di grassi e proteine del latte ha ridotto la disponibilità di lavorazione. Le esportazioni di prodotti lattiero-caseari dell’UE sono diminuite in volume (ma hanno raggiunto un livello record in termini di valore), a causa dei prezzi elevati dell’UE, dell’offerta limitata e delle minori importazioni dalla Cina. D’altra parte, il consumo domestico di prodotti lattiero-caseari è leggermente aumentato nonostante la crescente inflazione alimentare.
Nel 2023, è probabile che la macellazione delle bovine aumenti, in risposta al calo dei prezzi del latte crudo, che potrebbe anche essere in parte compensato dall’aumento delle rese di latte (a condizioni meteorologiche normali). Nonostante una leggera diminuzione delle consegne di latte nell’UE (-0,2%), la disponibilità di lavorazione potrebbe essere mantenuta stabile grazie al rialzo del contenuto di grassi e proteine del latte. Si prevede che l’industria favorirà la lavorazione del latte a formaggio e siero, grazie al potenziale di esportazione dell’UE e al consumo interno di formaggio relativamente stabile. La produzione di burro e SMP potrebbe diminuire a causa delle scorte superiori ai livelli abituali (riprese dal 2022), che potrebbero coprire parzialmente l’aumento delle esportazioni e dei consumi domestici.
Nel complesso, si prevede che il consumo dell’UE si sposterà verso prodotti di qualità inferiore, con un impatto piuttosto sul valore e non sul volume totale. La ripresa dell’import cinese sarebbe rilevante per la crescita delle esportazioni comunitarie.
Più latte avviato a dare formaggio e siero
Nel 2022, la produzione casearia UE ha perso lo 0,5%. A livello globale, la domanda di formaggio è rimasta stabile, aumentando tuttavia nel Regno Unito (primo importatore mondiale, +2% fino a novembre), in Arabia Saudita (+10%) e negli Stati Uniti (+1%). Si indebolisce la domanda cinese (sesto importatore mondiale, -17%). Ciò ha determinato una tendenza al ribasso delle spedizioni dell’UE (-3%). Nel mercato intracomunitario si è verificato un certo abbassamento delle scelte dei consumatori a favore formaggi più economici. Ciò ha portato a una stabilità del consumo nell’UE, parzialmente soddisfatto dalle scorte esistenti.
Nel 2023, più latte (0,7%) potrebbe essere destinato alla produzione di formaggio e siero. Questo contribuirebbe alla ripresa delle esportazioni dell’UE (+2%), ipotizzando una certa stabilità delle spedizioni verso Stati Uniti e Regno Unito a fronte di un rialzo del flusso verso la Cina. Leggero rialzo del consumo dell’UE rispetto all’anno precedente (+0,2%). Ne beneficerà anche la produzione comunitaria di siero. Mentre nel 2022 le esportazioni dell’UE hanno perso il 7,3%, principalmente a causa dell’indebolimento della domanda cinese, nel 2023 potrebbero riprendersi, sostenendo la crescita delle spedizioni dell’UE (5%). Nel 2022 sono cresciuti i consumi domestici (+2,4%), di cui una quota consistente è impiegata per i mangimi. Dato il calo delle mandrie da latte nel 2023, e supponendo che gli acquisti individuali possano volgersi verso prodotti più di base in modo da spendere meno per l’alimentazione specializzata, l’uso di siero di latte nell’UE potrebbe calare dello 0,5%.
Ripiega il consumo dei freschi (FDP)
Nel 2022, la produzione UE di FDP ha continuato la sua tendenza al ribasso, trainata in particolare da latte alimentare e yogurt, a differenza di quella della panna. Allo stesso tempo, le esportazioni dell’UE hanno perso il 14% rispetto al record dell’anno precedente, in particolare a causa del calo delle esportazioni di yogurt (32%) e di latte alimentare (13%). Il consumo di FDP nell’UE è rimasto complessivamente stabile, in parte a causa della variazione positiva della popolazione dell’UE registrata lo scorso anno e del rallentamento delle esportazioni.
Nel 2023, si prevede che circa un terzo del latte dell’UE sarà ancora trasformato in FDP. Tuttavia, la loro produzione complessiva potrebbe mantenere un trend discendente (0,5%), nonostante una prevista ripresa delle spedizioni dell’UE (+10%) a causa di un aumento della domanda da parte dell’horeca per latte alimentare e panna in Cina. Il consumo intracomunitario dovrebbe essere inferiore (0,7%) e quindi riprendere la sua tendenza al ribasso. Tra gli altri prodotti lattiero-caseari, la produzione di WMP dell’UE conserva un trend ribassista (4,5%), con esportazioni che si contraggono meno rispetto all’anno precedente (-5% rispetto al -19% nel 2022). L’uso domestico rimarrà lo sbocco principale per il WMP dell’UE (64%). Trattandosi principalmente di impieghi in prodotti dolciari più premium o da diporto, si prevede una certa riduzione dei consumi domestici (-4%), dopo la ripresa dello scorso anno (+9%).