Conteggio di clostridi in latte caprino

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Enumerazione di clostridi in latte di capra usando una tecnica ottimizzata di filtrazione su membrana

di Anita Reindl et al. Federal Institute for Alpine Dairying, Jenbach, Austria (pp. 6036-6045)

In questo lavoro, una tecnica di filtrazione su membrana sviluppata per il conteggio dei batteri butirrici in latte vaccino è stata ulteriormente messa a punto per l’analisi del latte caprino. La riduzione del volume del campione, il prolungamento del tempo di incubazione dopo l’aggiunta di enzima proteolitico e detergente, e un nuovo passaggio di trattamento con ultrasuoni durante l’incubazione hanno consentito la filtrazione del latte di capra perfino nel caso di conte di cellule somatiche (SCC) che superavano 106/mL. Tuttavia, la filtrabilità era estremamente ridotta nel latte di capre in lattazione tardiva. In totale, le conte delle spore sono state effettuate in 329 campioni di latte caprino di massa. Le conte ottenute con la tecnica di filtrazione su membrana erano inferiori a quelle rivelate con la tecnica classica MPN (most probable number). Quindi, devono essere fissate soglie metodo-specifiche per il latte, per valutare il rischio di rigonfiamento tardivo del formaggio. Come atteso, le conte delle spore nei campioni di latte da conferenti che non nutrono gli animali con insilati erano significativamente più basse di quelle dei campioni di latte di animali nutriti con insilati. Non solo, le conte erano differenti, ma anche la popolazione di spore clostridiche variava in modo significativo. Mediante PCR e sequenziamento genico del gene 16S rRNA, sono stati identificati 342 ceppi appartenenti a 15 specie di clostridi. Le specie Clostridium più comuni erano Clostridium tyrobutyricum (40.4%), Clostridium sporogenes (38.3%), Clostridium bifermentans (7.6%) e Clostridium perfringens (5.3%). Le due specie più frequenti – C. tyrobutyricum e C. sporogenes – erano responsabili dell’84,7% degli isolati derivati da campioni di conferenti che alimentano gli animali con insilati (n=288). Per contro, nei campioni di conferenti con alimentazione senza insilati (n=55), queste specie sono state rivelate solamente nel 45,5% degli isolati.
Bibliografia
Journal of Dairy Science 97(10), ottobre 2014. doi: http://dx.doi.org/10.3168/jds.2014-8218