Davvero necessario il “nuovo segno distintivo” dell’origine italiana dei prodotti?

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Il ministro Martina, durante il question time di ieri pomeriggio, parlando dello “Sblocca Italia” e del piano “made in Italy”, ha annunciato nuovi strumenti, come un “nuovo segno distintivo” per la promozione dei prodotti italiani all’estero anche in vista dell’evento dell’Expo 2015. Secondo il Movimento 5S, «non basta affatto. Infatti gli obiettivi da perseguire sono l’avere una etichettatura d’origine a livello unionale e la nostra mozione approvata a gennaio ha impegnato il Governo proprio su questo, ma ancora nulla di fatto». Ha commentato infatti Filippo Gallinella, deputato M5S in Commissione Agricoltura e capogruppo in Commissione Contraffazione. «Per quanto riguarda invece le produzioni DOP e IGP, anche se complesso, occorre lavorare per costruire accordi di mutua protezione con i paesi extra-UE in modo da essere tutelati ed avere gli strumenti necessari a combattere, su un territorio straniero, la contraffazione dei nostri prodotti. Non vorremmo che la strada indicata dal ministro serva per la solita operazione di facciata e per non affrontare davvero la questione etichettatura e dei marchi (made in) in maniera seria, by-passando la questione con la creazione di un “nuovo simbolo” che sarà, tra l’altro, un simbolo non protetto oltre a essere un nuovo simbolo da copiare».