Grana Padano: in crescita l’export

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Nei primi otto mesi dell’anno le uscite dai magazzini di Grana Padano sono aumentate del 4,63%. Nel solo mese di agosto sono state 421.291 le forme uscite, con un rialzo del 13,2% rispetto allo stesso mese del 2002.

Da gennaio ad agosto 2023 le vendite di Grana Padano hanno registrato un incremento dello 0,8% nonostante anche il prezzo al kg sia aumentato del 13,6%.

Sempre nel mese di agosto, ha brillato, soprattutto, il segmento del Grana Padano grattugiato e senza crosta: +10,2%. I primi 8 mesi dell’anno hanno visto il comparto progredire del 5,9% per un totale di 1.355.284 forme.

A settembre invece le uscite di Grana Padano hanno registrato una leggera flessione del 3,23% in linea con l’andamento negativo del formaggio grattugiato che ha perso il 6,6%.

Cumulativamente, da gennaio a settembre 2023 le uscite di prodotto marchiato hanno registrato un incremento record del 3,66%, pari a un totale 3.783.817 forme movimentate, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La produzione a settembre 2023 spunta un rialzo dell’1,31% rispetto allo stesso mese del 2022 portando la tendenza annuale a +5,22%.

L’export

Nel primo semestre dell’anno le spedizioni all’estero di Grana Padano sono aumentate del 2,97%. Corsa dell’export a maggio con +11,05%.

Dopo l’exploit di maggio, che ha visto l’export di Grana Padano rimbalzare dell’11,05%, l’andamento delle spedizioni all’estero si mantiene positivo anche a giugno, con un +2,2% (nel semestre +2,97%). Complessivamente, da gennaio a giugno 2023, sono state collocate all’estero 1.205.479 forme.

Nel dettaglio, la Germania, che resta la prima piazza di sbocco della DOP, ha guadagnato il 4,78% (305.562 forme). Per la Spagna il progresso si attesta al 9,73%, per i Paesi Bassi al 16,2% e il Regno Unito al 7,5%. Il mercato polacco ha registrato un vero e proprio boom avanzando del 34,9%, risultato che lo colloca al dodicesimo posto della classifica export dopo la Svezia.

Meno bene sono andate, invece, le spedizioni all’estero in Paesi come gli Usa, il Canada e il Giappone, senza i quali la crescita totale dell’export avrebbe superato il 6%.

La tendenza positiva dell’export è proseguita anche a luglio con un +3,4% (nei primi sette mesi dell’anno +3,03%) secondo dati del consorzio.

La Svizzera ha messo a segno l’aumento più vistoso (+30,2%), seguita da Polonia (+15,6%) e Spagna (+9%).