Grana Padano: nel 2022 esportato quasi il 45% della produzione

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L’elevato contenuto di servizio raccoglie sempre più consensi sullo scaffale e il Grana Padano grattugiato e senza crosta sta crescendo grazie alla positiva domanda di mercato. Come ha fatto notare il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni, a gennaio 2023 questo segmento ha messo a segno un aumento del 7,4%, pari a 8.838 forme grattugiate in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In crescita anche gli sfridi da porzionato con un +21,1%, equivalenti a un incremento di 3.604 forme con questa destinazione.

Forme e sfridi confezionati nel comparto del Grana Padano Grattugiato e senza crosta guadagnano, nel primo mese del 2023, il 9,1%, corrispondente a 12,443 forme in più rispetto a gennaio 2022.

«A dicembre 2022 il Grana Padano grattugiato – ha fatto notare il direttore generale – aveva chiuso esattamente come a novembre perdendo l’1,5%. Il bilancio dell’anno indica, tuttavia, una crescita a doppia cifra, pari al 10,2%, che corrisponde a 180.574 forme grattugiate in più. Nel 2002 poco meno due milioni di forme sono state grattugiate e porzionate senza crosta arrivando a rappresentare il 38,5% del totale marchiato Grana Padano».

Export, bilancio preliminare

«L’export è rimasto anche nel 2022 una via di sbocco fondamentale per far crescere i consumi di Grana Padano. Il bilancio annuale sarà sicuramente molto positivo come dimostrano le performance dei primi dieci mesi». Lo ha sottolineato il direttore del consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni, spiegando che nel 2022 le vendite all’estero dovrebbero raggiungere almeno il 45% del Grana Padano commercializzato.

A ottobre le spedizioni oltreconfine di Grana Padano hanno registrato un aumento del 3,6% grazie allo sprint del grattugiato e del senza crosta che hanno guadagnato il 9,82% da gennaio a ottobre.

Nei primi dieci mesi del 2022 l’export mostra un rialzo del 7,42% grazie alle performance del grattugiato (+14,8%), del porzionato e dei pezzi con crosta (+3,14%), attestandosi a 1.971.249 forme.

Conferme dal Giappone

Il primo sbocco per la Dop extradura si conferma la Germania che cresce ancora del 3,57% salendo a quota 491.812 forme. Al secondo posto la Francia con 235.138 forme e un progresso dell’11,9%. In terza posizione gli USA con un +2,48% a 150.694 forme. Il quarto posto è della Svizzera con +20,5% e 113.106 forme. A pari merito, in quinta posizione, il Regno Unito che spunta un rialzo dell’8% e la Spagna con +9,73%, entrambe a 111.000 forme nei 10 mesi.

Le vendite di Grana Padano in Giappone sono rimbalzate del 44% nei primi 10 mesi del 2022. Un risultato legato agli accordi commerciali tra UE e Giappone e anche al via libera, dal 1° febbraio 2022 fino al 1° febbraio 2026, alla grattugia delle forme di Grana Padano direttamente in Giappone.

Come è iniziato il 2023

Dopo il tonfo di dicembre (-23,4%), a gennaio le uscite di Grana Padano spuntano un rialzo del +29,11% rispetto allo stesso mese del 2022. Certo, nota il Consorzio, a gennaio dello scorso anno le uscite erano state molto ridotte anche a causa dell’impennata registrata a dicembre 2021.

Nel bimestre dicembre 2022-gennaio 2023 si registra una flessione del 3,7% delle vendite di Grana Padano rispetto al bimestre delle precedenti annate. Il rallentamento è, quindi, meno significativo di quanto a prima vista potesse apparire guardando le scorte e il calo di dicembre.

«Il rallentamento è legato solo – ha precisato Berni – all’aumento del 18% dei prezzi al dettaglio. Occorre, quindi, guardare all’anno con prudenza, ma senza allarmismi ingiustificati».