Negoziato transatlantico USA-UE27

1263

Secondo CCFN, estendendo la protezione ai singoli componenti di nomi da proteggere, come anche ai termini derivati, il modello europeo pretende di monopolizzare l’uso di singoli termini, senza indicazione geografica, anche se possiedono una lunga storia produttiva fuori dall’Unione Europea stessa, essendo divenuta nei fatti una denominazione generica. In questo senso CCFN polarizza l’attenzione su due casi, secondo loro, eclatanti come quelli dei formaggi “Parmesan” e “Feta”; laddove il “Parmesan” sarebbe prodotto solo per il 40% nell’UE, per il 30% negli USA, il 20% in America Latina e il restante 10% in Oceania. Particolarmente in evidenza sarebbe il dato USA dove la produzione sarebbe in rapida crescita, avendo sviluppato dal 2008 al 2012 un balzo del +38% ; mentre nel caso del formaggio “Feta”, il CCFN ribadisce che in aggiunta alle produzioni greche, il formaggio è stato prodotto da lungo tempo, anche in Germania, Danimarca, Bulgaria, Turchia, USA, Australia, Nuova Zelanda, Israele e altri Paesi ancora. In conclusione CCFN auspica l’esclusione delle denominazioni aventi singolo termine a favore di quelle con due termini e chiede che l’uso obiettivo dei termini generici, nelle produzioni lattiero-casearie, fuori dal territorio di riferimento della IG, avvengano secondo gli Standard del Codex Alimentarius.

José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea (a destra), Herman van Rompuy, presidente del Consiglio europeo (a sinistra), e Barack Obama, presidente degli Stati Uniti (al centro)

La tempistica

I negoziati partiranno entro giugno 2013, dopo il disbrigo delle procedure interne, che prevedono la consultazione del Congresso americano da una parte e la ricezione di un mandato negoziale da parte degli Stati Membri dell’UE, dall’altra. Come ammesso dal presidente della Commissione europea Barroso, l’intenzione è di concludere l’Accordo Transatlantico entro la fine della legislatura, ovvero entro l’estate del 2014. Molte sono le speranze collegate all’accordo bilaterale, per stimolare la propria crescita economica, sostenere l’occupazione. Obiettivi basilari in questo periodo di crisi. Secondo Karel De Gucht, commissario Europeo per il Commercio: «Questa Alleanza commerciale transatlantica rivoluzionerà le carte in tavola» perché sarà in grado di regolare i rapporti commerciali per molti decenni a venire e rimpiazzare il mancato accordo dei negoziati di Doha, nell’ambito WTO, per i quali la UE aveva dedicato tante energie e speranze.

 

Vincenzo Bozzetti