Parmigiano-Reggiano Vacche Rosse: massima qualità senza compromessi

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Nato alla fine degli anni ’80 con l’obiettivo di valorizzare il latte della Reggiana, il Consorzio Vacche Rosse ha letteralmente spiccato il volo e vede nella vendita diretta, online e nei mercati internazionali i pilastri della sua crescita futura

Era il 1992 quando nei doppi fondi in rame del caseificio di Coviolo in provincia di Reggio Emilia si producevano le prime 200 forme di Parmigiano- Reggiano ottenuto da latte di sola razza Reggiana. Quei formaggi sancirono l’inizio di una storia di passione e di successo che in poco più di vent’anni non solo ha salvato una razza bovina storica dall’estinzione, ma ha anche creato un business fertile e in continua crescita che oggi frutta al Consorzio Vacche Rosse e ai suo associati un giro d’affari per 5 milioni di euro. Un successo fatto d’intuizioni non banali, del saper comunicare anche con i moderni mezzi di comunicazione il valore aggiunto di un prodotto unico per qualità e caratteristiche organolettiche. Di questo Parmigiano-Reggiano parla il presidente del Consorzio Vacche Rosse, Marco Prandi.

Presidente Prandi, il 1992 è stato un anno importante.

Nel ’92 avvenne l’estrazione della prima cagliata che tutti noi soci avevamo così atteso! Fu il coronamento di un lavoro cominciato qualche anno prima, verso la fine degli anni ‘80 con la costituzione del Consorzio Vacche Rosse, consorzio di primo grado sostenuto da 26 soci allevatori. L’obiettivo era di lavorare in purezza il latte prodotto dalle Reggiane, le cosiddette “vacche rosse”. Non certo una novità se pensiamo che fino al secondo Dopoguerra, il Parmigiano-Reggiano si è sempre prodotto utilizzando il latte di questa magnifica razza autoctona che ci hanno portato, nel basso Medioevo, i Longobardi. Incominciarono così i monaci benedettini e cistercensi dei monasteri di Parma e Reggio Emilia e lo sfruttamento di questa razza continuò immutato nei secoli.

Era il 1992 quando nei doppi fondi in rame del caseificio di Coviolo in provincia di Reggio Emilia si producevano le prime 200 forme di Parmigiano-Reggiano ottenuto da latte di sola razza Reggiana. Oggi sono 8mila le forme che il Consorzio Vacche Rosse produce annualmente

Bisognava correre ai ripari!

Si rischiava seriamente l’estinzione. Ancora oggi se vogliamo… I capi sono solo 3mila, ma il trend di crescita della popolazione di questa bovina – pari al 10% annuo – fa ben sperare e, in un futuro non poi così lontano, potremo dire di essere usciti dalla zona di pericolo.

Merito del Consorzio Vacche Rosse.

Abbiamo preso sul serio il problema fin dalla costituzione del Consorzio, comprendendo che per incentivare l’allevamento di questa razza servivano risultati incoraggianti in termini di remunerazione economica. Ci sono stati. Oggi il nostro Parmigiano-Reggiano ha un ottimo valore aggiunto e un posizionamento nella fascia più alta sul mercato della celebre DOP. Spuntiamo un prezzo superiore alla media, prezzo che il consumatore attento è disposto a riconoscerci consapevole dell’unicità del nostro formaggio.

Comunicare, nel vostro caso, diventa fondamentale…

Il nostro Parmigiano-Reggiano non è certo interessante per quel consumatore medio, che vede il prezzo piuttosto che la storia, la tradizione, o l’unicità del prodotto, il parametro di riferimento per orientare le sue scelte. Noi ci rivolgiamo al consumatore attento, quello che vuole conoscere le peculiarità del prodotto, quello che già ha alle spalle un’esperienza d’assaggio del Parmigiano-Reggiano. Comunicare quindi le peculiarità del prodotto diventa fondamentale. A noi piace farlo direttamente, incontrare la clientela, assaggiare insieme. Siamo d’altronde consapevoli dell’importanza dei social network, di Google di questi media di comunicazione formidabili, capaci di raggiungere un numero elevato di consumatori.

Per terra e per etere, quindi!

Mission: sfruttare appieno tutte le possibilità di comunicazione. I risultati sono evidenti: abbiamo aperto a fine maggio la nostra pagina Facebook, qui inseriamo tutte le informazioni sul nostro prodotto. All’inizio i “seguaci” erano una cinquantina, ma con la dovuta promozione siamo arrivati a più di 4.500 a settembre con l’obiettivo di raggiungere i 10.000. Proprio da settembre, le vendite online sono decollate: 7-8mila euro mensili di vendite sono un buon punto di partenza!

[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”Le scelte tecnologiche del Consorzio Vacche Rosse”]

Generatore di vapore: Riello
Doppi fondi in rame: Chierici Bruno & C.
Agitatori: Caseartecnica Bartoli
Caglio: Caglio Bellucci
Porzionatrice: Caseartecnica Bartoli
Confezionatrice sottovuoto: Saccardo

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