L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ha notevolmente perturbato i mercati agricoli globali. Ciò ha determinato una maggiore incertezza sulla futura disponibilità di cereali e semi oleosi e provocando instabilità a mercati già tesi. L’UE è ampiamente autosufficiente dal punto di vista alimentare e vanta un massiccio surplus commerciale agroalimentare. Pertanto ci si può aspettare che, ancora una volta, il mercato unico comunitario dimostri la sua capacità di assorbire gli shock. Tuttavia, rimangono alcune preoccupazioni circa l’accessibilità economica, a causa del rialzo dei prezzi e dell’inflazione.
Questi temi sono trattati nell’edizione di primavera 2022 dello short-term outlook. Pubblicato dalla Commissione Europea il 5 aprile 2022, il rapporto fornisce una panoramica dettagliata delle ultime tendenze e prospettive per diversi settori agroalimentari.
Il punto sul lattiero
La tendenza stagionale solitamente osservata nel prezzo del latte crudo dell’UE non si è verificata nel 2021: durante tutto l’anno, infatti, le quotazioni hanno spuntato rialzi. Nonostante ciò, per la prima volta dal 2009, le consegne di latte hanno perso lo 0,3%. L’aumento dei costi ha rallentato la crescita della produzione di latte e ha contribuito a una riduzione della mandria da latte maggiore del previsto dell’1,5%.
È probabile che anche l’incremento dell’inflazione e dei costi degli input eserciti una maggiore pressione sui prezzi al consumo dei prodotti lattiero-caseari. Per esempio a febbraio i prezzi al consumo dei derivati lattieri si sono rafforzati rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (+7% per il latte fresco intero, +6% yogurt, +5,3% per il formaggio).
Anche se il consumo di formaggio e burro potrebbe ancora aumentare leggermente, si prevede un calo nell’impiego di latte in polvere nei processi di lavorazione.
Nel complesso, il latte dovrebbe alimentare soprattutto la produzione casearia (formaggio e siero) anche se si prevede una certa ripresa nella produzione di latte scremato in polvere, probabilmente supportata da un aumento delle esportazioni.
Nel 2022 i prezzi competitivi del formaggio dell’UE potrebbero sostenere le esportazioni (+2%), supponendo che alcuni sbocchi compensino le perdite nel Regno Unito. La domanda interna e l’horeca in particolare potrebbe aumentare leggermente (+0,2%) dopo l’exploit dello scorso anno.
La domanda mondiale e comunitaria di siero di latte dovrebbe rafforzarsi a causa dell’apprezzamento di altre proteine e della possibilità di utilizzare più siero nell’alimentazione animale. Ciò potrebbe tradursi in un rialzo dell’uso interno, delle esportazioni e della produzione superiore al 2%.
Per i derivati freschi invece…
Nel 2022 dovrebbe continuare la crescita delle esportazioni dei derivati lattieri freschi (FDP) dell’UE, anche se a livelli inferiori di quelli del 2021 (+5%). Il consumo interno invece dovrebbe continuare a diminuire (-0,4%), nonostante l’afflusso dei rifugiati ucraini, in particolare dei bambini. Di conseguenza, la produzione comunitaria di FDP potrebbe rimanere stabile. A causa dell’aumento della produzione di formaggio e panna, quella di burro dell’UE ha perso terreno nel 2021. L’incremento dei prezzi del burro rispetto al 2020 ha portato a un forte calo delle esportazioni (-16%) mentre, analogamente al consumo di formaggio, i consumi in e fuori casa hanno contribuito all’aumento degli usi interni (+0,6%). Nel 2022, la produzione di burro dell’UE potrebbe rimanere contenuta e sostanzialmente stabile (0,2%) che dovrebbe sostenere l’uso interno (+0,2%), vincolata dall’alto livello dei prezzi.