Previsioni UE positive nel breve grazie all’export

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La Commissione europea ha appena reso pubblica la seconda previsione del breve periodo del 2021. L’ultimo short-term outlook relativo all’estate 2021, infatti, evidenzia, a livello macroeconomico, come i progressi della campagna di vaccinazione Covid-19 consentono la riapertura del settore della ristorazione e l’allentamento delle restrizioni di viaggio nell’UE. Ciò dovrebbe avere un impatto positivo sulla stagione turistica estiva e sul consumo alimentare dell’UE in generale. Verrebbero così confermate le prospettive positive anticipate nel short-term outlook della primavera 2021. Permangono tuttavia incertezze sulla capacità di controllare la diffusione della variante Delta del virus Covid-19 e sul possibile impatto di questa variante per le persone vaccinate. Tra i vari settori analizzati, vi è anche il lattiero. Eccolo nel dettaglio.

Più latte avviato alla burrificazione

Nonostante il calo delle consegne primaverili di latte nell’UE, la produzione di formaggio dell’UE ha registrato un rialzo del 3% nel periodo gennaio-aprile, assorbendo la maggior parte del grasso del latte. Ciò ha comportato una minore disponibilità di grasso del latte per la produzione comunitaria di altri derivati lattieri, burro incluso che ha ceduto il 2% rispetto lo scorso anno. Grazie al previsto incremento delle consegne UE di latte, più latte potrebbe essere trasformato in burro (+1% di crescita annuale) a discapito del formaggio che potrebbe rallentare il trend (+0,8% di rialzo annuale). I progressi nelle campagne di vaccinazione dell’UE hanno consentito la riapertura della ristorazione in molti Stati membri. Questo dovrebbe sostenere il consumo di formaggio e burro fino alla fine dell’anno. La preparazione casalinga dei pasti dovuta allo smart working potrebbe continuare a sospingere le vendite al dettaglio. In entrambi i casi, nell’UE l’incremento dell’uso interno potrebbe aggirarsi intorno all’1%. A gennaio-marzo, le esportazioni di formaggi dell’UE hanno perso il 3%, principalmente a causa del calo dell’export nel Regno Unito (-21%). Tale dato è in parte compensato dall’evoluzione positiva delle spedizioni comunitarie in Giappone (+14%), Svizzera (+15%) e soprattutto in Cina (+150%) dove la ristorazione si sta riprendendo velocemente. Nonostante il lento avvio, l’export caseario dell’UE potrebbe riprendersi e aumentare del 3% nel 2021. La riduzione dei flussi commerciali verso il Regno Unito ha colpito anche le esportazioni totali di burro dell’UE (-24%).

L’export di siero trainato dalla domanda cinese

Al crescere della produzione di formaggio e grazie a una forte domanda, soprattutto cinese, la produzione di siero dell’UE ha guadagnato a inizio anno. Nel primo trimestre, l’export UE ha spuntato un +13%, con la Cina che ha assorbito il 41% del volume totale scambiato (+54% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).

Il principale fattore trainante è la ricostituzione della mandria cinese di suini e quindi la crescente ripresa del fabbisogno di mangimi. A causa delle incertezze imputabili alla ripresa della peste suina africana in alcune regioni della Cina, è probabile che la tendenza rallenti e le esportazioni dell’UE potrebbero aumentare di circa il 7% nel 2021. Cresce in ogni caso l’impiego di siero in alimenti (come quelli per i lattanti) e come ingrediente in prodotti clinici, sia per l’invecchiamento sia per il benessere attivo. Nell’UE, l’uso domestico dovrebbe alzarsi dello 0,6%. Questo, insieme alle esportazioni, potrebbe tradursi in un incremento produttivo del 2,7% nel 2021.

All’estero buona richiesta per l’SMP

Anche la produzione UE di polvere scremata dovrebbe beneficiare delle crescenti consegne di latte nei prossimi mesi compensando la flessione del periodo gennaio-aprile (-6%) e continuando la crescita produttiva nel lungo termine. Si stima un rialzo annuo del 2,5%, sostenuto da un forte export UE (+6%) e da un consumo interno dell’industria relativamente stabile (+0,5%). Ciò potrebbe portare a un leggero calo delle scorte private sino a circa 75.000 t entro fine 2021. Nel primo trimestre l’UE ha aumentato le proprie spedizioni verso i mercati asiatici in particolare (Cina +5%, Indonesia +87%, Filippine +129%) nonostante la grande competitività dei prezzi praticati dagli USA. Tali mercati rappresentano circa un terzo delle esportazioni totali dell’UE. Per l’UE le prospettive dovrebbero rimanere positive nonostante le maggiori esportazioni verso i sopraccitati mercati da parte degli Stati Uniti.

La produzione comunitaria di WMP potrebbe andare di pari passo all’evoluzione della produzione di burro e crescere nei prossimi mesi fino a raggiungere circa 730.000 t (+0,5% /2020). Tale cambiamento dovrebbe essere sostenuto da un incremento dell’uso domestico (vicino all’1%) e da esportazioni comunitarie stabili di WMP.

Stabile la produzione di latte alimentare

Nel primo trimestre, le esportazioni UE di FDP (fresh dairy products) hanno guadagnato il 12%. Le spedizioni verso la Cina rappresentano il 54% del volume totale esportato di latte alimentare (+45% su base annua) e il 46% a volume di panna (+178%). In merito al primo, i prezzi domestici elevati del latte cinese hanno guidato l’aumento della domanda, in particolare nel settore della trasformazione. Per quanto concerne la panna, invece, il rialzo è conseguenza della ripresa della ristorazione.

Anche le esportazioni di yogurt dall’UE hanno registrato un +41%, trainate principalmente dalla domanda del Regno Unito. Tra gennaio e aprile, la produzione di latte alimentare dell’UE è stata dell’1% su base annua. Nonostante tale flessione (soprattutto ad aprile), dovrebbe mantenersi stabile fino alla fine dell’anno, considerando che già durante la primavera e l’autunno dello scorso anno si sono registrati elevati tassi di crescita. La produzione di panna dell’UE è stata superiore di oltre l’1% rispetto allo scorso anno, a causa della forte crescita di marzo e aprile.

Con più grasso del latte destinato a burro e WMP, la produzione annua dovrebbe rimanere leggermente superiore a quella dell’anno scorso (+0,5%). Anche se le esportazioni di latte alimentare dell’UE potrebbero rimanere complessivamente positive e guidare un rialzo complessivo delle esportazioni di FDP (+10%), il mercato interno dell’UE rimane il principale sbocco ed è improbabile che il consumo di latte alimentare dell’UE cresca al di sopra dei livelli eccezionalmente alti dello scorso anno. Il consumo complessivo di FDP è previsto inferiore dello 0,5% rispetto al 2020.