Impiantistica latte alimentare

Serbatoi, molto più che contenitori

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Utilizzati per la maturazione, fermentazione, riscaldamento o raffreddamento di alcuni prodotti lattiero-caseari, gli ultimi serbatoi consentono di recuperare il calore dal latte per poterlo reimpiegare dove occorre e sono provvisti di quadro elettrico per la gestione della temperatura e del sistema di agitazione.

Materie prime, ingredienti, semilavorati, prodotti intermedi, liquidi CIP, in diverse fasi di processo, sono stoccati in serbatoi che assolvono diverse funzioni. In particolare essi servono per la maturazione o la fermentazione di prodotti, esempio yogurt e panna, il riscaldamento o raffreddamento del latte. I serbatoi sono disponibili in diverse forme, dimensioni, con intercapedini di raffreddamento o riscaldamento, con coibentazioni e rivestimento esterno. Posso essere ad asse verticale od orizzontale, con diverse tipologie costruttive: ad esempio, fondo conico o piano inclinato su gambe (da fissare al suolo tramite piastre con tasselli oppure con piedini regolabili), fondo conico su basamento, a tetto conico.

Proprietà

In genere, i serbatoi sono realizzati in acciaio inossidabile AISI 304 per condizioni di impiego che non sono particolarmente a rischio di corrosione, ovvero per contenere prodotti alimentari, mentre per soluzioni detergenti CIP si utilizza in alternativa l’AISI 316L. Lo spessore delle lamiere i acciaio dipende dalle dimensioni del serbatoio, dal peso del prodotto, dalle dilatazioni termiche, dalle condizioni
di utilizzo. L’assemblaggio delle lamiere e dei vari componenti viene effettuato mediante saldature eseguite in atmosfera di gas inerte (TIG), con attrezzature automatiche. Le superfici interne devono assicurare una corretta sanificazione del serbatoio. Serbatoi che operano in condizioni critiche, tali da essere equiparati ad apparecchiature a pressione,
devono avere la certificazione PED (Pressure Equipment Directive). Quando necessario, gli isolamenti sono realizzati con lana minerale da 50-100 mm con resine termoindurenti (per evitare afflosciamenti sul fondo), con poliuretano espanso oppure in lastre ad alta densità. La rugosità delle superfici dipende dall’applicazione anche se di norma non supera 1,6 micron. Le saldature sono spazzolate con gradi di finitura differenti in funzione dell’applicazione. Gli angoli della bocca di scarico sono abitualmente di 15°, ma possono variare fra i 6,25° di un silo latte e i 30° di un maturatore yogurt.