Vendite lattiero-casearie bio: +5,3% nel 2022

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Come sono andati gli acquisti alimentari biologici lo scorso anno in Italia? Se lo è chiesto l’ISMEA che al tema ha dedicato un report. Dopo il calo del 2021 (-4,6%), nel 2022 si è verificata un’inversione di tendenza (+0,5%) inferiore alle aspettative soprattutto in un contesto fortemente inflattivo (+9,1% la crescita dei prezzi dell’agroalimentare nel 2022). Nello stesso anno, la spesa complessiva dell’agroalimentare è salita del 6,4% ed è la prima volta che il biologico diverge in negativo dall’andamento complessivo del settore. Per effetto di queste dinamiche, si riduce l’incidenza del biologico sul totale della spesa agroalimentare: con 3,66 miliardi di fatturato nel canale domestico nel 2022, la quota del bio scende al 3,6% rispetto al 3,9% del 2021.

Dairy bio protagonisti

A spartirsi (a valore) le preferenze dei consumatori sono soprattutto ortofrutta (45,1%) e la categoria latte, formaggi e altri derivati (21,7%), le cui vendite sono cresciute del 5,3%.

Si tratta di un carattere distintivo del biologico, più evidente se confrontato con il peso che questi comparti esprimono sullo scontrino medio del 2022 della famiglia “convenzionale” (nel report Ismea 2022 “I consumi alimentari delle famiglie, l’ortofrutta vale il 18,9% e latte e derivati il 13,5% del mercato al consumo). Dal confronto con il 2021 emergono differenze nella composizione dello scontrino bio, con un rialzo della quota di spesa per i formaggi biologici.

Acquistati soprattutto nel nord d’Italia al supermercato

Relativamente alla distribuzione geografica degli acquisti, oltre il 60% delle vendite bio sono concentrate nel Nord anche se i segnali più incoraggianti si registrano nell’Italia centrale (+2,8%). A primeggiare il Nordovest del Paese, con circa 650 milioni di vendite bio.

Nel merito dei canali di acquisto, il supermercato resta il preferito sebbene in lieve contrazione dei fatturati (-0,2%), in un contesto di forte crescita dei discount, le cui vendite hanno sfiorato i 300 milioni di euro (+16%). Continuano a perdere terreno i negozi specializzati che registrano vendite piĂą contenute di oltre 55 milioni di euro e uno share in riduzione dal 25 % del 2021 al 23% del 2022.