Il bio resta di tendenza pure in Svizzera

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Chi acquista generi alimentari bio, quali prodotti finiscono nel carrello della spesa e per quali motivi si consumano cibi biologici in Svizzera? A rispondere a queste domande è un rapporto, redatto congiuntamente dall’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) e dall’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica FiBL. L’analisi si basa sul panel delle economie domestiche di NielsenIQ Switzerland, con il quale l’UFAG esamina il comportamento d’acquisto, nonché sul sondaggio del Biobarometro del FiBL che mostra le tendenze di consumo. La combinazione delle due fonti di dati fornisce informazioni dettagliate sul comportamento d’acquisto dei consumatori svizzeri per quanto concerne il comparto bio.

L’acquirente tipo

Complessivamente, nel 2020 la spesa in prodotti bio di una famiglia svizzera in media si è aggirata attorno a 820 franchi. Ad acquistare più frequentemente alimenti bio sono gli over 64enni. Dai dati emerge altresì che più giovane è il capofamiglia, minore è la spesa in generi alimentari biologici. Invece sorprende poco che il reddito influisca sul consumo di prodotti biologici: a fronte di un reddito alto cresce pure l’importo speso per alimenti biologici. Anche il livello di istruzione ha un impatto sul comportamento d’acquisto: le persone con un elevato livello di istruzione consumano infatti più prodotti bio. Le aree urbane poi spendono di più in alimenti biologici rispetto a quelle delle aree rurali.

Le motivazioni dell’acquisto

«Garanzia di un allevamento degli animali rispettoso delle esigenze della specie» e «assenza di residui di prodotti fitosanitari»: queste sono due aspetti fondamentali per l’85% dei consumatori. Sono altresì importanti una «produzione rispettosa dell’ambiente» e la «rinuncia all’utilizzo preventivo di antibiotici nell’allevamento di animali da reddito». Invece sorprende che il «buon sapore» rivesta una valenza secondaria tra le motivazioni d’acquisto di prodotti bio. Le due principali barriere all’acquisto di alimenti biologici sono la «disponibilità limitata in mense, ristoranti e take-away» e i prezzi più alti. Anche un «imballaggio eccessivo» condiziona la scelta d’acquisto di molti degli intervistati.

I best seller bio

Nel 2020, nel commercio al dettaglio svizzero le vendite di cibi bio ammontano a 3242 milioni di franchi, con una quota a volume dell’11%. Dopo “verdure fresche e patate” (quota del 17%) tra le categorie bio più acquistate figurano a pari merito “latte e derivati” (481,0 mio. franchi) e “cereali e prodotti da forno”, con il 15%. Con un tasso di crescita annuo medio del 20% tra il 2016 al 2020, sono tuttavia gli “alimenti bio per la prima infanzia” che registrano la crescita più consistente.

Tendenze e prospettive

Il comparto del biologico è chiaramente un mercato in crescita: tra il 2016 e il 2020 si è registrato un incremento annuale medio del 9%. Tuttavia, in un futuro prossimo, la sua espansione potrebbe rallentare. Molti consumatori non hanno intenzione di espandere ulteriormente il loro consumo di prodotti biologici. I sondaggi hanno però anche evidenziato l’elevata esigenza di trovare derrate alimentari bio in ristoranti, mense e take-away.