Considerando l’intero 2022, l’ultimo monitoraggio pubblicato dalla Commissione europea mostra che il commercio agroalimentare dell’UE ha raggiunto i 401,5 miliardi di euro, con una bilancia positiva per 58 miliardi di euro. Nonostante l’aumento globale dei prezzi, i volumi di prodotti agroalimentari scambiati hanno retto e occasionalmente hanno mostrato rialzi. L’Unione Europea si conferma il maggiore player commerciale mondiale dell’agroalimentare.
Nel 2022, le esportazioni agroalimentari dell’UE ammontano a 229,8 miliardi di euro, segnando un +31% rispetto al 2021.
Lo scorso anno, invece, le importazioni dell’UE hanno guadagnato il 32% a valore rispetto al 2021, attestandosi a poco meno di 172 miliardi di euro. Ciò è in gran parte dovuto all’aumento dei prezzi globali per numerose commodity. A valore l’incremento dell’import ha superato quello dell’export (+31,7 miliardi di euro). Pertanto, la bilancia commerciale netto ha perso circa 10 miliardi € rispetto al 2021.
Export di prodotti animali: il lattiero-caseario traina
L’UE è un esportatore netto di prodotti animali. Nel 2022 il valore dell’export di tale categoria è stato di 45 miliardi €, con un aumento del 10% su base annua. E latte e derivati rappresentano il best seller di questo segmento. Nel 2022 l’export lattiero-caseario comunitario (principalmente formaggio, cagliata e siero di latte) ha toccato i 20,4 miliardi di €, beneficiando dei listini elevati sul mercato globale.
Crescita a valore e a volume per l’import lattiero UE
Anche le importazioni dell’UE di prodotti lattiero-caseari hanno guadagnato leggermente a volume (+16%) e a valore (+45%) per raggiungere i 2,5 miliardi €. Il rialzo è dovuto principalmente al burro (+261 milioni di euro) e a formaggi e cagliata (+196 milioni di euro). Mentre l’aumento del burro è stato anche a volume, nel caso di formaggio e cagliata il calo è stato di 9,7mila t.
Fonte: Monitoring EU agri-food trade: developments in 2022, UE